5 dicembre 2007
05 Dicembre 2007
di redazione
“Tra
il 3 e il 6 settembre ho visto Gerardo D’Ambrosio uscire dal palazzo di
giustizia all’ora di pranzo in compagnia di alcuni colleghi della procura tra
cui la Perotti, Greco forse Fusco e/o Orsi. Presumo stessero andando al
ristorante” Dice Clementina Forleo alla Repubblica (5 dicembre) Cara Forleo, non si è neanche riusciti a
separare – come nel resto del mondo – le carriere tra magistrati giudicanti e
inquirenti, figurasi se si riesce a separare i pranzi tra pm ed ex pm
“Nella
psicologia del ‘tipo umano’ di sinistra, troveremmo un’insofferenza per ogni
forma di inquadramento e una repulsione a delegare a altri le decisioni che
possono riguardarlo” Dice Paolo Cacciari sul Manifesto (5 dicembre) E’ bello vivere tra calli e campielli, con
un’ombra de’ vin in man, dimentichi di quella marginale tradizione della
sinistra che è stato il leninismo
“’Mettersi
di mezzo’ come è evidente, anche nella forma di assumersi qualche impropria
responsabilità ‘di garanzia’ equivarrebbe per il presidente del consiglio ad
accelerare e rendere più probabile l’esito che oggi appare solo come un’ipotesi
non augurabile scaturita dall’insofferenza crescente di Rifondazione: la crisi
del suo governo” Dice un corsivo non
firmato di Europa (5 dicembre) Ecco un
fantastico esempio di minaccia a carta armata
“Un’intervista
che cambia l’agenda della politica” Dice Stefano Bocconetti su Liberazione (5
dicembre) Così si è ridotta la sinistra
rivoluzionaria: un tempo voleva cambiare il mondo, oggi l’agenda politica