Abruzzo. Pdl riammessa a regionali, Marini apprezza: “Ora la sfida”
04 Novembre 2008
di redazione
Pdl riammessa alle elezioni regionali abruzzesi dove il 30 novembre e il 1 maggio il centrodestra punta a strappare al centrosinistra la guida della Regione, affidando all’ex sindaco di Teramo Gianni Chiodi il compito di riportare l’amministrazione regionale alla normalità, dopo l’arresto e le dimissioni di Ottaviano Del Turco travolto dalla sanitopoli abruzzese. Contro di lui, i candidati Carlo Cotantini, dipietrista sostenuto da Pd e Idv, e Rodolfo De Laurentiis, dell’Udc di Casini.
Lo stop alla corsa di Chiodi e del Pdl in Abruzzo, alla fine, è durato poco più di 24 ore. Intorno alle 15 dell’altro ieri la Corte di Appello dell’Aquila (collegio elettorale composto da Augusto Pace, Alfonso Grimaldi e Giuseppe Romano Gargarella) avevano decretato la sospensione delle liste collegate a Chiodi, con riserva. Intorno alle 17 di ieri lo stesso collegio le ha riammesse, convinto dalle argomentazioni causidiche proposte dal Pdl che ieri mattina ha illustrato all’ufficio elettorale della Corte di Appello perchè tutte le irregolarità contestate potevano essere sanate, trattandosi solo di vizi formali e comuqnue disponendo in materia di copiosi precedenti giurisdizionali favorevoli alla riammissione.
Tesi accolte in pieno dai giudici dell’Aquila, dunque. E contestate, invece, dalle opposizioni, con Antonio Di Pietro che questa mattina e’ tornato a vestire i panni del Pm, recandosi di persona all’Aquila per fornire ai giudici argomentazioni e "materiale probatorio anche filmato" di quelle che a suo dire erano "gravi irregolarità anche sotto il profilo penale" nella composizione di liste e sottoscrizioni dei candidati Pdl. "Il Pdl non ha rispettato le regole del gioco – commenta amaro Di Pietro – ma noi vogliamo vincere le elezioni sul campo, non a tavolino.
Per questo non ricorreremo adesso al tar, fermo restando il nostro diritto-dovere di promuovere eventualmente successivanmente un giudizio di merito". Con l’Udc a fare da insolita sponda a Idv, sul fronte delle opposizioni, lamentando "una giustizia a due pesi e due misure", a causa della mancata riammissione dello scudocrociato nelle elezioni in Trentino. E adombrando con ciò una maggiore accondiscenza rispetto alla forza principale di Governo, rispetto a quella minore di opposizione.
Understatement, invece, in casa Pd, dove fin dall’inizio i big hanno preferito non esporsi su una vicenda affidata "alla sola valutazione della magistratura abruzzese". E, anzi, oggi, a parlare è solo il padre nobile del Pd, l’abruzzese doc Franco Marini, per dire che è un bene che la magistratura abbia rimesso in campo il Pdl. "Sono soddisfatto – commenta l’ex Presidente del Senato- per la decisione presa dalla Corte di Appello de l’Aquila di riammettere la lista Pdl alle elezioni regionali d’Abruzzo.
La regione infatti ha bisogno che dalla competizione elettorale emerga un governo pienamente rappresentativo ed autorevole. Questo è richiesto dalla necessità di ridare fiducia agli abruzzesi e da una situazione economica nazionale piena di incognite. Un governo autorevole esce da un confronto elettorale franco e deciso e da una scelta che vede in campo i due schieramenti. Noi vogliamo vincere con il voto dei cittadini"
Il Pdl, per parte sua, ora canta vittoria. Esulta più di ogni altro il riammesso aspirante Goivernatore Chiodi che si materializza in piazza Montecitorio pochi minuti dopo la vittoria in Tribunale a l’Aquila:."I rilievi formulati -dice- riguardavano solo aspetti formali. Sarebbe stato incredibile se il Pdl non avesse potuto partecipare: siamo la lista "assolutamente favorita e vinceremo".
"Siamo stati sempre sereni e certi – dice il Vicepresidente vicario dei senatori Gaetano Quagliariello, spedito a settembre da Berlusconi in Abruzzo per coordinare questa campagna elettorale – di non aver commesso alcun illecito e alcuna irregolarità, e abbiamo avuto sempre fiducia nel verdetto dei magistrati", "Quel che resta di questa vicenda – aggiunge – è il clima di caccia alle streghe che sta trasformando la lotta politica in Abruzzo in una corrida fatta a colpi di sospetti, di denunce, di intimidazioni.
Non è bello vedere la politica trasferirsi presso i tribunali, e non è neppure dignitoso. I nostri esponenti, con buona pace di Casini, alla Corte d’Appello si sono recati solo quando sono stati chiamati, e per difendersi. Anche contro questa inciviltà ora dobbiamo vincere. Da domani saremo in Abruzzo per ricostruire questa brutta vicenda di sciacallaggio e soprattutto per guardare avanti". Con una nota di merito tutta personale a favore di Franco Marini. "Apprezziamo molto le sue parole – dice Quagliariello – che non soltanto confermano il suo senso delle istituzioni ma, soprattutto, rappresentano un argine nei confronti dell’imbarbarimento della lotta politica".
Tor
fonte: APCOM