Afghanistan: 4 militari italiani morti a Farah
09 Ottobre 2010
di redazione
Quattro militari italiani sono rimasti uccisi e un altro è stato ferito nella zona di Farah, in Afghanistan. Lo conferma la Farnesina spiegando però che per il momento non si hanno altri dettagli sulla dinamica dell’attacco né sull’identità delle vittime. La Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) ha confermato oggi a Kabul la morte dei quattro militari nell’Afghanistan occidentale.
Ad uccidere i 4 soldati, l’esplosione dell’ordigno a cui è seguito uno scontro a fuoco "che ha visto i militari italiani mettere in fuga gli aggressori", spiega il Maggiore Mario Renna, portavoce del Comandante del Regional Command West della missione Isaf. La deflagrazione dell’ordigno si è verificata alle 9.45 locali nel distretto di Gulistan, a circa 200 km a est di Farah, al confine con l’Helmand.
I quattro militari italiani sono morti in conseguenza dell’esplosione mentre un quinto militare italiano è rimasto gravemente ferito ed è stato immediatamente evacuato a bordo di un elicottero. Le sue condizioni sarebbero particolarmente gravi anche se l’uomo risulta essere cosciente. E’ stato trasportato in elicottero in un ospedale militare per le prime cure, ma nelle prossime ore potrebbe essere trasferito in una struttura più attrezzata.
I cinque militari italiani si trovavano a bordo di un veicolo blindato Lince che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di 70 camion civili che rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l’allestimento della base operativa avanzata "Ice" di Gulistan.
La provincia sud-occidentale afghana di Farah è la più avanzata fra quelle che fanno riferimento al Comando Occidentale dell’Isaf sotto controllo italiano. Si tratta della provincia più meridionale dell’area (quasi 50.000 chilometri quadrati) dove i combattimenti tra le forze Nato e i talebani – e purtroppo anche i morti – sono più duri. Proprio in questa provincia è morto il 17 settembre scorso il tenente Alessandro Romani, 36 anni, romano, ufficiale del 9/o reggimento d’assalto paracadutisti Col Moschin della Folgore. Negli ultimi tempi Farah è diventata ancora più pericolosa perchè ha assorbito molti insorgenti che si sono spostati spinti dalla pressione delle forze Nato nelle province di Kandahar e Helmand. Finora circa 500 uomini (fino a qualche tempo fa della Folgore, ora degli alpini) sono stati impiegati nella cosiddetta ‘task force south’ per presidiare l’area, ma proprio in queste settimane era in corso un rafforzamento di truppe che dovrebbe far salire il contingente a 1.000 unità.
Con le quattro vittime di oggi, sale a 34 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall’inizio della missione Isaf, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore ed uno si è suicidato. Già dodici le vittime in questo 2010. Furono nove nel 2009. Gli ultimi due sono stati gli anni più cruenti per gli italiani. Ecco i nomi dei militari italiani morti dal 2004 al 17 settembre scorso.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha espresso profondo cordoglio per la morte dei quattro militari. "Sono vicino alle famiglie – ha dichiarato in una nota – ed esprimo personalmente e a nome della Farnesina il mio più sincero cordoglio per la perdita subita. Auguro la più pronta guarigione al militare italiano ferito". "L’attentato contro i militari italiani – ha proseguito Frattini- è un altro esempio dell’ altissimo costo umano che siamo costretti a pagare per una missione fondamentale per la nostra sicurezza nazionale".
Il ministro ha sottolineato che "i terroristi che minacciano l’Europa vengono purtroppo da quelle aree di crisi e instabilità come l’Afghanistan ed è nostro dovere respingerli per non dare loro la possibilità di avvicinarsi alle nostre case e alle nostre famiglie".
Il titolare della Farnesina ha aggiunto poi che "siamo assolutamente impegnati affinché a partire dal prossimo Vertice della Nato a Lisbona, a novembre, si possa definire la nuova fase di transizione della strategia internazionale in Afghanistan e venga accelerata, provincia per provincia, l’assunzione delle responsabilità di sicurezza e controllo del territorio da parte dalle forze afgane alla cui formazione l’Italia ha dato un contributo eccezionale ed unanimente riconosciuto e di cui siamo fieri".
In quell’occasione, conclude il ministro, "avrò direttamente l’occasione di fare il punto sulla strategia internazionale in Afghanistan alla riunione dei rappresentanti speciali dei ministri degli Esteri per l’Afghanistan ed il Pakistan che si svolgerà a Roma il 18 ottobre e alla quale parteciperanno anche il Ministro degli esteri afghano Zalmai Rassoul e le più alte cariche internazionali impegnate in Afghanistan, tra le quali il comandante delle operazioni militari, generale David Petraeus ed il rappresentante generale delle Nazioni Unite Staffan De Mistura".
Intanto, l’Assemblea parlamentare dell’Osce ha reso omaggio ai 4 italiani morti in un attentato in Afghanistan. Riccardo Migliori, presidente della delegazione italiana, dopo aver letto il messaggio di saluto del presidente del Senato, Renato Schifani, ha detto: "Ci giunge stamani la ferale notizia dei quattro italiani morti in Afghanistan a causa di un attentato terroristico. Il pensiero dell’intera assemblea va a loro e a tutte le vittime del terrorismo".