Afghanistan: esportare morfina invece dell’oppio
26 Giugno 2007
di redazione
Il progetto del londinese Senlis Council prevede di salvare l’Afghanistan dai magnati della droga combattendoli con le loro stesse armi, già il nome dice tutto: “Poppy for medicine in Afghanistan”, vale a dire Papaveri in cambio di medicine.
L’idea è quella di sottrarre ai talebani il commercio di oppio facendo in modo di trasformare i papaveri in morfina e antidolorifici. Se il progetto pilota verrà salutato positivamente e se si riuscirà ad ottenere le autorizzazioni locali necessarie a farlo partire, questo progetto potrebbe davvero cambiare le cose. Con una produzione annua che dal 1998 ad oggi è quasi raddoppiata (come sottolineato anche dal report annuale dell’Onu) e che da sola contribuisce al 90% del commercio di oppio nel mondo, l’Afghanistan ha poche speranze di uscire da questa trappola che tra le altre cose arricchisce i signori della droga. Secondi il direttore esecutivo del Senlis Council, Emmanuel Reinert, quella del “Poppy for medicine” è una carta che deve essere giocata.
“La situazione non puo’ essere peggiore di adesso la strategia di radicare i raccolti di oppio perseguita da Usa e Nato, non ha dato alcun risultato tangibile”, ha dichiarato Reinert. Tra l’altro tale progetto andrebbe incontro ad una generalizzata carenza di medicine di derivazione oppiacea in gran parte dei paesi in via di sviluppo.
Siccome il progetto contiene anche uno studio di fattibilità che dimostra come il tutto sia attuabile all’interno di ogni singolo villaggio afghano, non ci sarebbero nemmeno problemi logistici derivanti dalla necessità di esportare il prodotto finito.