Afghanistan. Kamikaze contro sede Onu: uccisi 4 attentatori suicidi

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Afghanistan. Kamikaze contro sede Onu: uccisi 4 attentatori suicidi

23 Ottobre 2010

Quattro attentatori suicidi si sono fatti esplodere con un’auto contro l’ingresso della sede Onu a Herat, nell’Afghanistan occidentale. L’edificio dista circa 5 km in linea d’aria dalla base italiana. Uno dei capi dei talebani in Afghanistan, Mullah Bilal, ha rivendicato l’attacco.

"Il primo ha lanciato la sua autovettura imbottita di esplosivo contro l’ingresso dell’edificio, mentre il secondo è stato ucciso all’esterno dell’ufficio. Gli altri due sono stati uccisi all’interno", ha riassunto ha detto Delawar Shah Delawar, il numero due della polizia locale. "Nessun poliziotto o dipendente Onu è rimasto ferito", ha aggiunto precisando che sono ancora in corso perquisizioni nell’edificio "per accertarci che non ci siano aggressori nascosti".

L’inviato speciale dell’Onu in Afghanistan, Staffan De Mistura, nel confermare che l’attacco era combinato con razzi e kamikaze ha detto che sono state messe in atto azioni di difesa contro un attacco fatto con "razzi e persone con indosso cinture esplosive".

Non ci sono italiani coinvolti. È quanto si apprende dal comando del contingente italiano, secondo cui né pattuglie di militari né civili della cooperazione italiana si trovavano nella zona al momento dell’attacco. La provincia di Herat è sotto il controllo del contingente italiano dell’Isaf. Alcuni elicotteri della Brigata Julia sono intervenuti monitorando dall’alto il teatro dell’attacco, iniziato poco dopo le 12, 30 locali (le 10 del mattino in Italia). Nessun dipendente Onu è rimasto ferito.

"C’è stato un attacco contro il nostro ufficio – ha detto il portavoce dell’Onu a Herat, Henri Burgard, che non si trova nella sede delle Nazioni Unite – non ci sono state vittime, né feriti, i nostri dipendenti sono nel bunker. Ci sono stati lanci di razzi o di mortai contro l’ufficio, quindi colpi di mitragliatrice".

Secondo il portavoce, al momento dell’attacco nell’edificio si trovavano una ventina di persone, tra dipendenti stranieri, autisti e guardie. Lo scorso anno in un attacco contro la guesthouse dell’Onu a Kabul morirono cinque funzionari stranieri.