Afghanistan. Londra conferma l’uccisione di 2 soldati inglesi

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Afghanistan. Londra conferma l’uccisione di 2 soldati inglesi

10 Luglio 2009

Due soldati britannici sono morti in Afghanistan in un attentato e per un colpo sparato dai talebani nella provincia di Helmand, nel sud del Paese, secondo quanto confermato oggi dal ministero della Difesa di Londra. Con queste ultime vittime, salgono a 178 i soldati inglesi morti in Afghanistan.

Questa mattina, in una conferenza stampa a L’Aquila, lo stesso primo ministro Gordon Brown ha parlato di "un’estate molto difficile" per le truppe internazionali impegnate nella battaglia contro i talebani. "Non è finita ma è fondamentale che la comunità internazionale confermi i suoi impegni", ha aggiunto il premier inglese secondo cui "c’è il riconoscimento che questo è un compito che dobbiamo accettare insieme".

Il responsabile di Downing Street ha poi ribadito che la "determinazione a completare il lavoro avviato in Afghanistan e Pakistan non è diminuita". "Sapevamo dall’inizio che sconfiggere l’insorgenza a Helmand sarebbe stato un lavoro duro e difficile ma è vitale", ha ammesso ancora Brown, che ha detto di aver parlato con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama di "quanto sia importante l’attuale operazione mentre si preparano le elezioni in Afghanistan", fissate per il 20 agosto.

Da Seattle anche il generale David Petraeus ha parlato in un articolo online del Seattle Times dell’operazione in atto nella regione: "In Afghanistan serviranno ‘duri combattimenti’, e la campagna militare estiva sarà focalizzata sulle 10 province in mano ai talebani". Il Comandante dell’ U.S. Central Command (che prevede la responsabilità strategica di tutto il teatro medio-orientale, compresa la conduzione delle operazioni militari in Iraq e Afghanistan), ha spiegato che l’obiettivo dell’operazione è quella di "guadagnare più terreno possibile" prima delle elezioni presidenziali del 20 agosto. Petraeus ha poi espresso apprezzamenti per la strategia adottata dal presidente Barack Obama: "La revisione (delle tattiche militari) che abbiamo avviato con Obama e la sua amministrazione è stata veramente buona".