Afghanistan. Ok all’exit strategy della Nato: via entro il 2014
20 Novembre 2010
di redazione
Il vertice Nato di Lisbona ha approvato l’exit strategy dall’Afghanistan, che partirà all’inizio del 2011 e punta ad affidare la sicurezza "di tutte le province" del Paese alle forze afghane "entro la fine del 2014".
"Abbiamo lanciato un processo che permetterà agli afghani di tornare a essere padroni in casa propria", ha spiegato il segretario generale dell’Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, al termine del summit a cui hanno partecipato i leader di 48 Paesi e il presidente afghano, Hamid Karzai. Karzai, da parte sua, si è detto fiducioso che potranno essere superate "le difficoltà" che ha denunciato per le operazioni militari Usa e Nato, in particolare riguardo i raid notturni contro case civili. "Sono stato molto felice di vedere una comprensione per le richieste dell’Afghanistan sulle questioni che toccano il popolo afghano", ha commentato.
Nel 2014 dovrebbe terminare la missione di combattimento, ma Rasmussen ha precisato che truppe della Nato resteranno nel Paese "con un ruolo di sostegno" alle forze afghane. "Se i nemici dell’Afghanistan pensano di potersene star lì ad aspettare che ce ne andiamo, si sbagliano: resteremo finché il nostro lavoro non sarà terminato", ha assicurato.
Il piano, firmato da Rasmussen, Karzai e dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, prevede anche un sostegno Nato agli sforzi per "riconciliare e reintegrare quei membri dell’insorgenza che rinunciano alla violenza, tagliano i collegamenti con i gruppi terroristici e accettano la costituzione afghana". In parallelo alla transizione militare, sarà avviato un "robusto partenariato di lungo periodo" tra Nato e Afghanistan per una cooperazione militare e politica, un appoggio prolungato alla formazione delle forze di sicurezza afghane e alla ricostruzione delle capacita’ militari del Paese.
Gli alleati hanno ribadito il loro impegno a lungo termine per un Afghanistan "sovrano, indipendente, democratico, sicuro e stabile". Nella dichiarazione si legge anche che l’Afghanistan "non sarà più un rifugio sicuro per i terroristi ed il terrorismo". La partnership prevede fra l’altro prevede che "la stabilità e la prosperità dell’Afghanistan sono di importanza strategica per la sicurezza della regione nord-atlantica". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato l’invio di altri 200 istruttori militari che porterà il totale dei soldati italiani in Afghanistan a 4213.