Agrigento. Dopo 20 anni di lavori, sigillato l’ospedale per “carenze strutturali”
28 Luglio 2009
di redazione
L’intero complesso ospedaliero "San Giovanni di Dio" di Agrigento è stato posto sotto sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza. La struttura inaugurata appena 5 anni fa sarebbe stata infatti realizzata con cemento depotenziato. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale Alberto Davico, su richiesta del procuratore Renato Di Natale, dell’aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Antonella Pandolfi.
Le indagini delle Fiamme gialle, coordinate dalla Procura locale, hanno permesso di accertare, anche sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio eseguita da alcuni esperti "gravi carenze strutturali tali da esporre a gravissimo rischio sismico l’intero manufatto".
Sono in corso ulteriori accertamenti su diversi indagati ai più diversi livelli di responsabilità. Il legale rappresentante dell’azienda ospedaliera è stato nominato custode dell’immobile sequestrato ed allo stesso sono stati concessi 30 giorni di tempo per l’adozione di provvedimenti a tutela dell’incolumità del personale sanitario ed amministrativo e dei degenti, compreso lo sogmbero dell’intera struttura.
"Il provvedimento cautelare – si legge nel comunicato della Finanza- è stato adottato a conclusione di complesse e circostanziate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento e svolte dalla Guardia di Finanza che si sono avvalse di una puntuale ed esaustiva consulenza tecnica che ha evidenziato gravi carenze strutturali dell’intero complesso ospedaliero, tali da esporre a gravissimo rischio sismico l’intero manufatto".
In pratica è stata ritenuta fondata la preoccupazione dei periti nominati dalla Procura che avevano riscontrato la scarsa qualità del calcestruzzo utilizzato per realizzare il fabbricato. Proprio nei giorni scorsi era stata consegnata la relazione tecnicae nella quale si parla di una "struttura fragile" che "andrebbe rapidamente chiusa".
Nell’inchiesta sul nuovo ospedale ci sono anche 22 indagati tra i quali il direttore dei lavori Antonio Raia e l’ex manager Giancarlo Manenti che si era dimesso appena qualche mese fa.