Alemanno: “Dopo 5 mesi di amministrazione diamo a Roma lo status europeo”

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Alemanno: “Dopo 5 mesi di amministrazione diamo a Roma lo status europeo”

23 Ottobre 2008

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno non ha dubbi sul bilancio della sua amministrazione: "Dopo solo cinque mesi di amministrazione abbiamo portato a casa un risultato storico", scrive nella sua rubrica mensile pubblicata sul magazine free press Pocket diretto da Daniele Quinzi,e annuncia: "Roma avrà uno status europeo e sarà un ente speciale: non un Comune come tutti gli altri, ma una capitale alla stregua di Parigi, Londra, Berlino".

E motivo di tanta soddisfazione sono alcuni "fatti straordinari", come "l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dell’emendamento su Roma Capitale e il decreto legge che le garantisce le necessarie risorse finanziarie": "Il tutto rappresenta una svolta storica che questa città aspettava da
trent’anni".

E "ci hanno provato tutti, da Craxi, a Prodi e Veltroni. Oggi finalmente qualcosa è cambiato sul serio", festeggia Alemanno. Così – spiega il sindaco – a decorrere dal 2010, e per gli anni a venire, il governo ha assegnato al Comune un contributo ordinario di 500 milioni di euro per ripianare il debito in rate, "una
somma che permette all`amministrazione capitolina di smettere di elemosinare le risorse ad ogni Finanziaria", "ma soprattutto ci permette di risanare il debito ereditato dal passato, senza aumentare le tasse ai romani e senza tagliare i servizi ai cittadini".

Roma avrà – prosegue – una sua Assemblea capitolina, l`attuale Consiglio comunale, cui faranno capo poteri normativi e di regolamentazione su temi che sono stati finora solo di competenzastatale o regionale. Non solo: sono stati ceduti a Roma, a titolo gratuito, beni appartenenti al patrimonio dello Stato non più funzionali alle esigenze dell’amministrazione centrale. Così "Roma riceverà in un colpo solo tutte le caserme dismesse e tutto il patrimonio dello Stato che è rimasto bloccato e non viene usato. Alcune saranno vendute, altre utilizzate per scopi culturali. Si tratta di un patrimonio di grandissimo valore, svariati miliardi di euro, che ci mettono in condizioni di dare un grande slancio allo sviluppo della Capitale".

Alemanno parla anche di edilizia popolare: "Riguardo al piano casa sono sconcertato dalle critiche preventive che abbiamo ricevuto dall`opposizione. Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione una dotazione massima di nuove case pari a 6.000 alloggi, una quantità assolutamente insufficiente per dare una risposta adeguata alla cittadinanza". Ora, annuncia, il bando per il reperimento delle aree per l`edilizia popolare "approderà presto in Giunta". Ma "quello che è certo è che dobbiamo trovare nuove aree per costruire case: lo faremo cercando di non compromettere l’agro romano e di non creare situazioni difficili dal punto di vista urbanistico". "Siamo orientati – spiega – più
ad una crescita interna che non espansiva della città, senza sconfinare nelle aree agricole. E lo dico da ex ministro dell`agricoltura".

 

 

Fonte: Apcom