Alemanno su razzismo: legalità per tutti senza discriminazioni
16 Ottobre 2008
di redazione
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha partecipato alla celebrazione del 65.mo anniversario della deportazione degli ebrei romani ad Auschwitz. In memoria del 16 ottobre 1943 questa mattina ha deposto una corona d’alloro al Tempio maggiore insieme al governatore del Lazio Piero Marrazzo e al presidente della Provincia Nicola Zingaretti.
"È una delle giornate più brutte della Roma moderna ed un monito alla convivenza e alla tolleranza per tutti e nei confronti di tutti", ha detto il sindaco a conclusione della cerimonia. "La comunità ebraica – ha continuato Alemanno – ha da sempre consacrato questa giornata alla lotta contro ogni forma di razzismo e antisemitismo. Questo deve essere un monito nel presente e nel futuro, per evitare che rinasca intolleranza, odio razziali".
Sulle recenti polemiche nate dalle sue affermazioni sul fascismo, il sindaco di Roma ha ribadito che "tra me e la comunità ebraica, al di là di quelle che possono essere state le interpretazioni giornalistiche, non c’è mai stata un’incomprensione". Secondo Alemanno, "nei momenti di crisi possono sempre nascere spinte di questo genere – ha detto riferendosi agli ultimi episodi di violenza registrati – dobbiamo dare risposte intelligenti, capaci di dare sicurezza alle persone ed una convivenza basata sulle regole che devono valere per tutti indistintamente". La lotta per la legalità, ha poi concluso il primo cittadino di Roma, "deve essere per ogni cittadino, per ogni immigrato senza alcuna forma di distinzione".
Alla cerimonia ha anche partecipato il presidente del Consiglio Comunale di Roma, Marco Pomarici che ha affermato: "La data del 16 ottobre deve ricordare a tutti, soprattutto a chi con inaccettabile ignoranza ancora inneggia a simboli e personaggi nefasti, che 65 anni fa, in questa città, oltre 1000 ebrei romani furono barbaramente privati della loro libertà e quasi tutti persero anche la propria vita. Roma non dimentica e protegge il ricordo di quei lutti e quelle sofferenze. Con piaghe come quelle del razzismo e dell’antisemitismo la vigilanza e la guardia devono sempre restare alte".