Amato gioca col fuoco e si brucia

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Amato gioca col fuoco e si brucia

02 Aprile 2008

L’impressione è che si stia scherzando col fuoco. Annunciare il possibile rinvio delle elezioni politiche a meno di due settimane dal loro svolgimento rappresenta un elemento di grave destabilizzazione democratica in un momento cruciale per il paese. Il fatto che il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, abbia lasciato intendere la possibilità del rinvio buttando lì una battuta quasi per caso, all’uscita da un convegno, rende il tutto ancora più paradossale.

Amato, con quella battuta, si è assunto la responsabilità di gettare la questione del rinvio delle elezioni nel tritacarne della campagna elettorale, come fosse un argomento tra i tanti. Erano piuttosto stralunati i telegiornali di questa mattina che, tra una dichiarazione sulle tasse o sui precari, inserivano la notizia che metteva in dubbio la tenuta stesse delle elezioni.

Ben altro sarebbe dovuto essere il comportamento di un ministro dell’Interno davanti ad una questione seria e grave come la riammissione del simbolo della Dc di Giuseppe Pizza alle elezioni. Avremmo di gran lunga preferito un circostanziato comunicato del Viminale, magari preceduto da una serie di consultazioni telefoniche con il capo dello Stato e del Governo e con i principali leader politici di maggioranza e opposizione.

Amato, invece, ha gettato confusione e dubbi in un contesto già altamente instabile, costringendo i leader politici a dichiarazioni improvvisate e imprecise.

La leggerezza del ministro in questo frangente appare la stessa con cui il Viminale ha tenuto in alcuna considerazione i vari provvedimenti giurisdizionali con i quali Pizza aveva già dimostrato la non confondibilità del suo simbolo con quello dell’Udc di Casini. Ci fosse stata una riflessione più seria e approfondita invece di un riflesso burocratico e magari interessato, il simbolo di Pizza sarebbe stato sulle schede fin dal l’inizio e oggi non ci troveremmo in un conflitto istituzionale di cui non si vede la soluzione.

Di tutto avevamo bisogno in questo momento tranne che di ulteriore incertezza, conflittualità e tempeste di cavilli, per dare il colpo di grazie alla credibilità del paese e alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Amato ha giocato col fuoco pensando di essere abbastanza sottile da tenerlo a bada invece ha appiccato un incendio che rischia di travolgere tutto e tutti.