Angola. Sedici anni dopo, si rinnova Parlamento: aperte le urne
05 Settembre 2008
di redazione
Sono iniziate questa mattina, alle 7 ora locale, le operazioni di voto in Angola per il rinnovo del parlamento. Gli elettori chiamati alle urne sono circa otto milioni. I risultati definitivi sono attesi tra circa 15 giorni. La tornata elettorale è stata accolta nelle ultime ore con un clima di giubilo: non si votava per le legislative in Angola dal lontano 1992, una data nefasta cui seguì una scia di violenza che ha riportato alla memoria la guerra civile che sconvolse il Paese dopo la sua indipendenza dal Portogallo nel 1972.
Le strade della capitale Luanda sono inondate da bandiere, poster e slogan dei due principali partiti: l’MPLA (Movimento popolare per la liberazione dell’Angola) e l’UNITA (l’Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola), quest’ultimo per anni un movimento ribelle che ha rinunciato alle armi nel 2002, dopo la morte del suo leader Jonas Savimbi. Saranno proprio MPLA e UNITA a giocarsi la vittoria finale, nonostante vi siano in lizza 14 partiti.
Al di là degli annunci elettorali per il rinnovamento e il progresso, la maggioranza della popolazione dell’Angola vive ancora in condizioni di estrema povertà. Il paese, ricco di giacimenti di petrolio e diamanti, ha recentemente superato la Nigeria, diventando il più grande produttore di petrolio tra i paesi sub-sahariani, ma il 70 per cento della popolazione vive ancora con meno di due dollari al giorno e il divario tra ricchi e poveri non si attenua soprattutto nella grandi città, Luanda, Huambo, Benguela, Lubango.
fonte: APCOM