Anm: “Introdurre la politica nel Csm sarebbe come tornare al fascismo”

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Anm: “Introdurre la politica nel Csm sarebbe come tornare al fascismo”

21 Agosto 2008

”Se introduciamo la politica nel Csm (e mi pare evidente che si miri a questo) rischiamo di richiamarci ad un modello autoritario, ovverosia quello fascista, dove la magistratura non è indipendente dal potere politico e quindi non tutti i cittadini sono garantiti allo stesso modo tribunali speciali del regime fascista condannavano i nemici politici del governo. I giudici in passato obbedivano al governo fascista. La scelta di una magistratura indipendente che si governa da sola è stata fatta sulla base di quella esperienza”. Lo afferma il segretario dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) ,Giuseppe Cascini, in un’intervista rilasciata a Klaus Davi per Klauscondicio. ”Aggiungo – prosegue Cascini – che la corte Europea potrebbe avere delle riserve, nel senso che alcuni principi della costituzione come quello di uguaglianza non sono modificabili. E’ quindi possibile che si apra una discussione molto seria a livello di corte di giustizia europea, proprio sulla compatibilità di questo modello con i principi della convenzione europea. Non dobbiamo dimenticare che il sistema giudiziario attuale, che garantisce l’autonomia della magistratura è stato scritto sulla base delle vicende storiche del’48. I tribunali speciali del regime fascista – aggiunge – condannavano i nemici politici del governo. I giudici in passato obbedivano al governo fascista. La scelta di una magistratura indipendente che si governa da sola è stata fatta sulla base di quella esperienza”.

Il segretario dell’Anm accusa anche sulla sinistra italiana: "Nella sinistra, c’è chi crede che il tema della riforma della giustizia sia troppo complicato e difficile da risolvere e chi, invece, in malafede non vuole giudici indipendenti. È molto preoccupante la mancanza di posizione da parte dell’opposizione sul progetto di riforma della giustizia auspicato dal Governo". Cascini attacca: "Noi non conosciamo l’opinione della Sinistra, quanto meno delle forze maggiori, del Partito democratico, su quanto sta annunciando il Governo. Anzi, sul tema della riforma della giustizia, abbiamo letto un documento scritto da alcuni esponenti politici, la maggioranza dei quali dell’opposizione, che ha delle tesi veramente poco condivisibili. Una parte di questi promotori -osserva- sono Radicali: una componente politica che ha avuto sempre un rapporto problematico con la magistratura, ma ci sono anche esponenti del Pd".

Cascini affronta anche il tema "intercettazioni": "Un politico non deve temerle. Nessuno può essere contento dell’idea di essere intercettato, ma dobbiamo affidarci alla giustizia e alla magistratura: il nostro è l’unico Paese del mondo in cui le sole intercettazioni possibili sono quelle consentite dalle autorità giudiziarie; in tutti gli altri Paesi, le fanno la politica, la polizia e i servizi segreti. C’è bisogno -continua- di una seconda legge sulle intercettazioni che regolamenti la loro pubblicazione, permettendo la divulgazione degli atti processuali e non dei fatti personali dell’indagato".