Antitrust. Multa di 331 milioni a produttori informatici
19 Maggio 2010
di redazione
Eccetto la tedesca Infineon, nessuna delle altre società coinvolte è europea, ma tutte vendono nello spazio economico europeo per cui sono tenute a rispettare le regole Ue che proibiscono le pratiche restrittive della concorrenza.
La multa, per l’esattezza di 331.273.800 di euro, tiene conto delle vendite realizzate: Infineon 56,7 mln, Hynix 51,471 mln, Samsung 145,728 mln, Elpida-Nec.Hitachi insieme 8,496 mln, Nec-Hitachi 2,124 mln, Nec 20,412 mln, Toshiba 17,641 mln, Mitsubishi 16,605 mln, Nanya 1,8 mln. L’intesa illegale ha funzionato dal primo luglio 1998 al 15 giugno 2002 e implicava lo scambio di informazioni confidenzaili su base bilaterale permettendo ai produttori di coordinare i prezzi della dram (dynamic random access memory), un modello comune di memoria dinamica a semiconduttori destinati ai pc, ai server e ai posti di lavoro venduti ai principali produttori di equipaggiamenti per computer e server.
Si tratta della prima decisione della Commissione secondo la procedura di transazione in materia di intese illegali che permette all’Antitrust di concludere una transazione con le società sotto tiro secondo regole semplificate e in tempi più rapidi. In sostanza, le società scelgono di riconoscere la loro partecipazione all’intesa illegale e la loro responsabilità ottenendo una riduzione del 10% dell’ammenda.