Approvato decreto Gelmini sull’Università

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Approvato decreto Gelmini sull’Università

06 Novembre 2008

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi le Linee guida sull’Università e un decreto legge con “una serie di misure urgenti su diritto allo studio, valorizzazione del merito, ricambio generazionale dentro l’università e riqualificazione della spesa”.

Il decreto prevede, tra l’altro, di destinare 135 milioni a borse di studio per “ragazzi meritevoli e capaci” e lo sblocco del turn over per gli enti di ricerca.

Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini,  ha assicurato che “il provvedimento interviene in via transitoria su concorsi per ricercatori e professori”.  Quanto ai numeri, sono 1.800 i concorsi per 3.700 idoneità da professore e 320 posti da ricercatore. Per quanto riguarda la composizione delle commissioni saranno eletti 15 membri e tra questi verranno sorteggiati i quattro che si aggiungeranno al membro interno. Il ministero ha precisato che “questi concorsi non saranno posticipati di molto. Entro fine gennaio saranno pronte le commissioni con le nuove modalità”.

C’è una forte volontà di non chiudere la porta al dialogo con il mondo accademico e l’opposizione sulla riforma universitaria. La Gelmini, infatti, ha lanciato un appello a chi è disponibile al confronto costruttivo: “Vogliamo discutere con il mondo universitario e con il Paese, perchè la sfida è nazionale”. I tagli previsti per il 2010, nella manovra economica varata la scorsa estate, “rimangono” ma c’è la possibilità di intraprendere un percorso di riforma che possa rendere i tagli meno dolorosi.

In contemporanea con il provvedimento varato oggi, ad esempio, il ministro ha anche lanciato un appello agli atenei per ridurre corsi e sedi distaccate, al fine di realizzare risparmi di grande utilità.

D’altra parte saranno disponibili anche importanti risorse: è stato annunciato lo stanziamento di 500 milioni per “incentivare e puntare sulla qualità della ricerca”. Si tratta di una somma che sarà erogata, come puntualizzato, “senza distribuzioni a pioggia” e quindi agli atenei “più virtuosi”.