Arturo Parisi e la Difesa della Bindi
01 Ottobre 2007
di redazione
Il ministro
della Difesa, Arturo Parisi, non avendo
più un centesimo per difendere il paese a causa dei tagli nella Finanziaria, ha
deciso di dedicarsi alla difesa di Rosy Bindi. Il compito è certamente nobile e
senza dubbio più economico che non sostenere le missioni militari italiane all’estero.
Parisi vi
adempie con il consueto fervore. Ieri ha dichiarato con una certa verve che la sua protetta è una donna
dalle scelte nette mentre il candidato Veltroni è un “ma-anchista”. Il sindaco
di Roma, secondo Parisi, è uno che sta con i poveri “ma anche” con i ricchi,
con gli operai “ma anche” con le imprese, con l’America “ma anche” con la
Russia.
Il ministro
della Difesa pare convinto che solo con la (poco probabile) vittoria della
Bindi il Pd sarebbe qualcosa per cui vale la pena impegnarsi. Per ora Parisi lo
definisce “il frutto di vecchie correnti ereditate dal passato, indifferenti
alla politica”.
Resta da
chiedersi, una volta sconfitta la Bindi nonostante la difesa del ministro della
Difesa, Arturo Parisi rimarrà nel Pd Veltroni “ma anche” no?