Attentati a Roma. Tutti i pacchi bomba costruiti con tecnica identica
28 Dicembre 2010
di redazione
C’è un filo che sembra unire tutti i pacchi bomba inviati negli ultimi giorni ad alcune sedi diplomatiche a Roma. Secondo gli inquirenti i plichi esplosivi inviati alle ambasciate di Svizzera, Cile e Grecia sarebbero stati confezionati dalla stessa mano o almeno utilizzando una tecnica identica.
Gli investigatori, mettendo in fila i dati raccolti anche grazie al lavoro della Polizia Scientifica, sono convinti che la fabbricazione dei mini ordigni sia frutto del lavoro di uno stesso autore o gruppo. In questo senso l’ultimo plico, quello recapitato ieri all’ambasciata ellenica si sta rivelando molto utili alle indagini per tentare di risalire al mittente, alla zona, certamente italiana, da dove sono partiti i pacchi.
La matrice delle azioni appare certa: gli ordigni sono stati inviati da gruppi che si rifanno all’area anarco- insurrezionalista della Fai (Federazione anarchica informale). Per gli inquirenti potrebbe essere terminata la prima ondata di spedizioni anche se il monitoraggio delle sedi diplomatiche presenti a Roma proseguirà per tutto il periodo delle feste. Una scelta dettata anche dal fatto che nella rivendicazione firmata dal Fai vengono citati anche il Messico, la Spagna e Argentina, alle cui ambasciate non è giunto alcun plico esplosivo.