Michele Di Lollo

Mondo News

01 Giugno 2011 di
Michele Di Lollo

Libia, il tempo di Obama è scaduto e il Congresso non fa sconti

Il Congresso attacca Obama su Libia e Afghanistan utilizzando l’arma economica, ma il vero motivo è istituzionale. L’ala liberal dei Democrats e i Repubblicani isolazionisti sembrano uniti contro il forcing solitario dell’esecutivo negli affari esteri. Il presidente è intervenuto in nord Africa senza il consenso del potere legislativo, richiamandosi alla War Powers Resolution. Ma in Libia il tempo è scaduto e oggi le sue decisioni sono fuorilegge.
afghanistan congresso libia
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30 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

Attentato contro il contingente italiano ad Herat. Nessun morto, oltre 5 i feriti

Il Provincial Reconstruction Team (Prt) a guida italiana di Herat è stato attaccato. Le notizie si inseguono sparse: la conta dei feriti tocca quota 30, ma non c’è ancora molto di ufficiale. Per lo più poliziotti, oltre 5 gli italiani coinvolti, ma dal ministero della Difesa rassicurano: “tra i nostri nessun morto”. I Talebani lo avevano annunciato: in primavera torneremo a colpire duro.
afghanistan herat karzai
Mondo News

25 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

Obama e Cameron si “danno il cinque” ma non sono Ronnie e Maggie

Il presidente americano Barack Obama e il primo ministro Cameron lanciano da Londra segnali chiari e precisi: "L’Occidente sosterrà la primavera araba e la libertà, come ha sempre fatto". Annunciano che il primo traguardo sarà Tripoli, poi il grande Medio Oriente. In Libia, intanto, l’azione diplomatica del Cnt e i combattimenti Nato procedono parallelamente. 
cameron germania gheddafi
Mondo News

19 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

Al Qaeda ha un nuovo capo “ad interim” ma si lotta per la successione

La morte di bin Laden apre la successione alla guida di Al Qaeda. A prevalere, per adesso, l’ala egiziana del gruppo terrorista, quella dell’ex braccio destro di Osama, il medico al Zawahiri. Una scelta che non piace agli "yemeniti" ma che tiene fuori dai giochi anche i talebani del mullah Omar. C’è grande confusione sotto il cielo di Al Qaeda e la storica mancanza di un assetto piramidale rischia di far esplodere dall’interno l’organizzazione. Con risultati nefasti per tutti.
al quaeda egitto Seif al-Adel
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18 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

Lukashenko fa fuori tutti i suoi oppositori e ricatta l’Occidente

La notte tra il 19 e il 20 dicembre 2010, Lukashenko vince con il 75% dei voti, ma tutti i leader dei partiti di opposizione scendono per le vie di Minsk in segno di protesta. Tra loro Andrei Sannikov e sua moglie Irina Khalip. Il regime colpisce duro. Oggi, dopo torture e minacce arrivano le condanne. "L’ultimo dittatore d’Europa" si vendica con l’Occidente per averlo lasciato solo.
bielorussia Lukashenko mosca
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17 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

Invadere Israele sperando di farla franca

Siria, Iran, Hezbollah, Hamas. Tutti hanno da guadagnare dalle proteste dei palestinesi. "L’invasione" di Israele nel giorno della "nabka", dunque, non è stata semplicemente un evento spontaneo. Piuttosto, un attacco coordinato su tre diversi fronti (Libano, Golan, Gaza). Che ha fatto dieci morti e decine di feriti tra i palestinesi. E che rischia anche di far saltare gli equilibri già instabili dell’area.
assad damasco iran
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12 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

Gheddafi corteggia le migliori menti per conquistare l’America, poi le tradisce

Muammar Gheddafi ha cercato, a metà degli anni 2000, il favore di prestigiosi accademici ed ex funzionari statunitensi, organizzando visite in Libia.  Lo rivelano alcuni documenti resi pubblici dall’opposizione libica. Il suo obiettivo era quello di conquistare l’opinione pubblica occidentale e rilanciare la propria immagine. Ma non è servito. 
Francis Fukuyama gheddafi Monitor Group
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10 Maggio 2011 di
Michele Di Lollo

L’Egitto usa il caporale Shalit per riaggiustare il tiro con Israele

Secondo Al Jazeera funzionari egiziani hanno discusso il caso Shalit con il leader di Hamas Khaled Meshal, mentre Meshal era al Cairo la scorsa settimana. L’Egitto non molla e rafforza la sua azione diplomatica. Un tale attivismo fa parte di un disegno abbastanza chiaro. Se si giungesse a un accordo sulla liberazione del soldato israeliano, i leader egiziani potrebbero scrollarsi di dosso i dubbi che  circondano la politica estera del Cairo verso lo stato ebraico nel post-Mubarak.
diplomazia egitto gilad shalit