Autostrade. Il Tar del Lazio sospende l’aumento delle tariffe voluto dal governo
29 Luglio 2010
di redazione
Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto che aumenta i pedaggi autostradali. I giudici amministrativi hanno così accolto i ricorsi presentati dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e da altri comuni contro l’aumento del pedaggio in 9 barriere autostradali del territorio romano contenuto nella Manovra finanziaria del Governo.
Secondo i giudici al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l’utilizzo di un’infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa. La decisione del Tar si applica all’intero territorio nazionale.
Gli aumenti scattati dal 1 luglio valgono complessivamente 83 mln nel 2010 e 200 milioni nel 2011. A fare una stima sul valore di tale norma è stato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. I giudici, infatti, hanno sospeso l’efficacia del decreto con il quale il presidente del consiglio dei ministri, il 25 giugno scorso, facendo seguito a quanto previsto dalla manovra finanziaria, ha individuato le "stazioni di esazione" delle autostrade a pedaggio in concessione che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta dell’Anas.
"E adesso il governo deve riflettere". Lo ha detto il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti durante una conferenza stampa. Oltre la "vittoria tecnica", ha sottolineato Zingaretti "va percepita l’importanza di questo provvedimento, soprattutto per salvare l’Italia dalla crisi". A chi gli chiedeva se parlando di coerenza il presidente della provincia si rivolgesse indirettamente al sindaco di Roma Gianni Alemanno, Zingaretti ha detto: "Non giudico nessuno e ringrazio quei sindaci che hanno firmato con coerenza il ricorso".
Il sindaco Alemanno infatti pur complimentandosi con Zingaretti per l’iniziativa del ricorso non aveva materialmente firmato l’atto. Per il primo cittadino capitolino quello che viene dal Tar del Lazio "è un segnale importante". "Questo ci consente di rivedere il provvedimento in modo da scaricare le necessità finanziarie del Governo sui margini di profitto della Società Autostrade e non sugli utenti e in particolare i pendolari che devono pagare quotidianamente il pedaggio", ha concluso Alemanno.