Barbara Berlusconi e la Fiera delle Vanità

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Barbara Berlusconi e la Fiera delle Vanità

22 Dicembre 2010

 Vanity Fair fa il bis e ci ripropone un’intervista “scandalosa” a Barbara Berlusconi. Ci eravamo già passati nell’agosto del 2009: si era appena saputo della richiesta di divorzio di Veronica Lario, si parlava ossessivamente di Noemi, e Barbara appariva algida e distaccata nella foto di copertina.

L’intervista di allora divenne subito una sorta di manifesto dell’anti-berlusconismo con il sigillo di famiglia. Ne parlammo anche quella volta, rimproverando alla figlia una certa mancanza di gratitudine verso il padre, un modo leggero e un po’ frivolo di dare per scontati i privilegi del suo lignaggio.

Ora Barbara torna alla ribalta della Fiera delle Vanità con un tratto forse più adulto e consapevole. Ci sono un po’ più di sentimenti e un po’ meno calcoli, più papà e un po’ meno Papi, più Silvio che Berlusconi.

Eppure anche questa volta, come nella prima, c’è qualcosa di stonato nell’intervista. E non parliamo del trattamento riservato a Mara Carfagna  o dei dubbi sulla vita privata del presidente del Consiglio.

A lasciarci perplessi è piuttosto il servizio fotografico a corredo dell’intervista. Un servizio posato in cui Barbara appare come una sorta di casalinga vamp, ma stralunata e rigida come in un fumetto pop. Una via di mezzo tra Jessica Rabbit e Desperate Housewives. Tutto l’opposto dell’immagine che la rampolla Berlusconi sembra voler dare di se nell’intervista: una ragazza ambiziosa, consapevole del suo ruolo, insofferente agli stereotipi femminili dominanti, ansiosa di emergere per i suoi propri meriti e qualità.

Se l’idea del servizio era quella di far emergere tutto ciò in forza del contrappasso fotografico di certo non è riuscita ad emergere. Per lavorare sull’antitesi tra testo e immagini sarebbe occorso forse più coraggio e meno fronzoli.

Resta invece l’impressione di un che di artefatto, studiato a tavolino senza che un solo dettaglio sia lasciato al caso. Barbara sembra più preoccupata di piacere a chi la guarda che a chi la legge. Così, mentre affetta il prosciutto vestita da sera, in una cucina spettrale e immacolata, o quando serve la colazione ai figli con aria ferina in abito di tulle rosa shocking, Barbara sembra esattamente quello che non vorrebbe sembrare: la caricatura della figlia di Berlusconi.

Ma così è molto più difficile fare la caricatura alle ministre telegatte e al Papi che le incorona.