Bce. Nel 2010 continuerà il peggioramento nel bilancio dei Paesi Ue
19 Aprile 2010
di redazione
La Banca centrale europea ha chiuso il 2009 con un utile netto di 2,25 miliardi di euro, distribuiti fra le banche centrali nazionali di Eurolandia in proporzione alla loro quota nel capitale dell’Eurotower. Lo spiega il presidente Jean-Claude Trichet nella sua nota introduttiva al rapporto annuale 2009 dell’Eurotower.
A fine 2009 – si legge nella nota – le posizioni a tempo pieno aperte presso la Bce erano pari a oltre 1.380, contro 1.357 a fine 2008: un aumento principalmente imputabile alle nuove assunzioni per il programma Target2-Securities.
La situazione di bilancio dei Paesi dell’Eurozona, però, "continuerà a peggiorare" nel 2010. È questa la previsione della Bce che, nel Rapporto annuale 2009, ricorda che il rapporto deficit/pil aggregato dell’Eurozona aumenterà quest’anno di ulteriori 0,5 punti percentuali al 6,9% del pil a fronte di un calo dello 0,3% del rapporto entrate/pil, di una spesa primaria nel complesso stabile e di un aumento dello 0,2% del rapporto spesa per interessi/pil. Tutti i Paesi dell’Eurozona sfonderanno il tetto del 3% del Pil nel 2010 e il debito pubblico complessivo peggiorerà di 5,8 punti percentuali all’84% del pil. La Bce si è più volte rivolta ai Governi nel 2009, ricordando che uno degli impegni più importanti è "mantenere la fiducia del pubblico nella sostenibilità delle finanze pubbliche e del quadro fiscale europeo".
"Molti Governi dell’Eurozona – continua la Bce nel Rapporto annuale 2009 – dovranno fare i conti con squilibri di bilancio ampi e in forte peggioramento" e questo "potrebbe rappresentare un peso aggiuntivo per la politica monetaria unica nel perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi". I fabbisogni di finanziamento molto ampi da parte dei Governi "comportano il rischio di di dare il via a veloci cambiamenti nel sentimento di mercato, che sfocerebbe in tassi di interesse a medio e lungo termine più sfavorevoli".
L’annuncio e la decisa attuazione di "ambiziose strategie di uscita e di consolidamento, basate su previsioni di crescita realistiche, contribuirebbe a sostenere la fiducia dell’opinione pubblica nella sostenibilità dei conti pubblici e nella ripresa economica". Lo sforzo di consolidamento, è la raccomandazione della Bce, "dovrà necessariamente concentrarsi sul fronte della spesa". L’aumento della spesa per interessi, conseguenza dell’aumento del debito pubblico e dei tassi, "metterà pressioni aggiuntive sulla spesa in molti Paesi".
D’altro canto, il livello di tassazione è già elevato nella maggior parte dei Paesi dell’Eurozona ed eventuali aumenti delle tasse rischierebberoi di causare distorsioni, ostacolando il ripristino del potenziale di crescita economica. In questo contesto, "puntare ad aumentare l’efficienza e i risultati dell’azione di finanza pubblica è altamente auspicabile e dovrebbe contribuire a migliorare la crescita potenziale e a diminuire il debito".