Benedetto XVI: “L’obbedienza alle regole può sanare una società”
27 Maggio 2009
di redazione
"Un tessuto sociale non può funzionare se ognuno segue solo se stesso". Lo ha detto il Papa, a braccio, attualizzando oggi durante l’udienza generale gli insegnamenti di san Teodoro Studita, il cui "apporto caratteristico consiste nell’ insistenza sulla necessità dell’ordine e della sottomissione da parte dei monaci". Le "rinunce principali" sono quelle "richieste dall’ obbedienza", che san Teodoro qualifica come il "martirio della sottomissione", poichè è dalla "volontà propria" che nascono "tutte le mancanze morali".
"L’obbedienza alle regole può sanare una società", ha affermato Benedetto XVI sempre fuori testo, "e anche io stesso posso essere salvato da questa superbia di essere al centro del mondo". In questa prospettiva, l’eredità di san Teodoro Studita "ci aiuta a capire come imparare la vera vita, come resistere alla tentazione di porre la propria volontà come suprema regola di vita, e conservare così la propria identità personale, che è sempre identità insieme con gli altri, e la pace del cuore".