Beppe Grillo e Santa Rita
11 Giugno 2008
di redazione
La succursale romana della premiata ditta Grillo&co. manifesterà oggi a piazza Esedra contro la visita italiana di George Bush, contro Berlusconi che lo accoglie, ovviamente per la pace e, magari en passant, anche contro la “casta”. Non potevano fare scelta più sbagliata e inopportuna.
E’ in tutt’altro posto che avremmo voluto veder manifestare Grillo e compagnia, e per l’esattezza a Milano, davanti alla cosiddetta “clinica degli orrori”. E’ davanti alla Santa Rita (povera Santa, che immeritata nomea!) che avremmo voluto sentire il loro “vaffanculo” all’indirizzo dei medici e dei loro complici che hanno trasformato la salute pubblica in un immondo affare di fatture e rimborsi.
Invece non ci sarà protesta davanti alla clinica. Così come non c’è una riga sul blog di Grillo – sempre così pronto ad additare vizi e soprusi del politico di turno – contro lo scandalo della sanità privata milanese. Né c’è una delle solite video-prediche di Marco Travaglio, che sullo stesso sito castiga il malcostume della casta.
Forse è che nelle terribili intercettazioni tra medici e infermieri non spunta il nome di Mastella, o di Berlusconi o di qualsiasi altro politico che si ama odiare. Non c’è nessun membro della casta pronto per la gogna e quindi viene meno il divertimento. Qui c’è solo la quintessenza di quella società civile che ai loro occhi pare monda di ogni colpa e peccato.
Forse gli stessi medici, infermieri, amministratori della clinica Santa Rita, affollano festosi i vaffaday e i vaffaparty di Grillo. E si infervorano, e si beano nel mandare a quel paese i “parrucconi” della politica. Pare di vederli mentre inviano pacchi di fatture, messi assieme a spese della vita dei pazienti, alle autorità regionali, accompagnando la spedizione con sonori e ilari vaffanculo.
I grillini romani si accontenteranno di fare un po’ di chiasso ai margini dei margini del percorso di Bush nella capitale. Suoneranno qualche fischietto e batteranno su pentole e coperchi guardati a vista da centinaia di poliziotti. Buon divertimento, ma si guardino attorno: magari c’è qualcuno col camice e il bisturi che fa festa assieme a loro.