Berlusconi: “Pronti a qualsiasi evenienza, anche elezioni in poco tempo”
22 Agosto 2010
di redazione
"Dobbiamo riorganizzare sul territorio la presenza del Popolo della libertà, la nostra presenza e la presenza di tutte le nostre componenti più dinamiche, per realizzare appunto una presenza attiva e capillare in ciascuna delle 61 mila sezioni elettorali, in ciascuno dei 61mila dipartimenti elettorali in cui è ripartito il nostro Paese, e dobbiamo essere pronti a qualsiasi evenienza, come quella ad esempio di elezioni entro poco tempo". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi in un audio messaggio ai promotori della Libertà.
"Vi assicuro che il vostro auspicio È anche il mio, cioè quello di realizzare le riforme per le quali gli italiani ci hanno votato, confermando la loro fiducia nella maggioranza di governo, in tutte, tutte le tornate elettorali degli ultimi due anni, quindi questo è per noi un impegno assoluto, un impegno prioritario, un impegno che è mio e dell’intero governo" ha affermato poi il premier . "In questi pochi giorni di sosta – afferma Berlusconi – ho ricevuto e ho letto moltissimi vostri messaggi di solidarietà e di incitamento a portare avanti l’azione del governo per realizzare il nostro programma, quel programma di riforme che è stato votato dalla maggioranza degli italiani, e di farlo senza cedere alle tante pressioni contrarie dei nostri avversari".
La creazione, da parte dei cosiddetti parlamentari finiani, di un gruppo autonomo in Parlamento è "una iniziativa paradossale se si considera che sono stati tutti eletti sotto il simbolo del Popolo della libertà con la scritta ‘Berlusconi presidente’". Il premier ribadisce l’intenzione di andare avanti ma "c’è però un primo passo da fare ed è un passaggio obbligato. È diventato dopo di questo necessario verificare la coesione e la tenuta della maggioranza che sostiene il nostro governo prima di poter procedere al varo di provvedimenti, che sono provvedimenti molto importanti di realizzazione del programma".
Qualora la coesione della maggioranza venisse meno anche su uno solo dei punti del documento programmatico, "non accetteremmo mai di farci logorare in un tirare a campare in discussioni continuative che erano tipiche di molti governi della prima repubblica" prosegue il presidente del Consiglio. Il premier rifiuta anche "la prospettiva di dover negoziare al ribasso quell’azione riformatrice su cui noi ci siamo impegnati e su cui vogliamo essere assolutamente coerenti, mentre altri pensano di farne oggetto di un mercato politico che per noi è avvilente ed hanno l’obiettivo fin troppo scoperto di ribaltare il risultato del voto popolare".
Nel caso in cui non ci fosse più una maggioranza coesa, "la strada maestra non può essere che quella di ritornare davanti al giudizio del popolo che è sovrano. Chi dice il contrario, invocando magari dei formalismi costituzionali sa bene, benissimo, di dire una falsità". "È davvero singolare – aggiunge Berlusconi – che a credere nella sovranità del popolo e nel rispetto della democrazia sia il premier, cioè il sottoscritto, che tante volte è stato indicato dalla sinistra come un dittatore, ed è anche davvero paradossale che chi a sinistra si è sempre professato paladino della democrazia, oggi tema come una catastrofe il giudizio popolare. Un timore questo che, purtroppo, sembra diffuso non soltanto a sinistra".
"Il buonsenso vorrebbe che ci fosse una maggioranza che è quella voluta dagli italiani, che esprima un governo che ha fatto molto bene in questi due anni, e che ha idee chiare su ciò che si deve fare in questi altri anni di legislatura" ha detto poi all’ANSA il presidente del Consiglio passeggiando per le strade di Arona. "Se non fosse possibile – ha aggiunto – sarà giocoforza rivolgersi agli elettori".
"Io – ha aggiunto – sono un ottimista, una persona concreta, quindi il mio auspicio non può che essere quello di una maggioranza che continui ad essere tale e che possa consentire al governo di fare le cose per le quali si è impegnato con gli italiani".