Bersani: ricetta è spesa migliore, calo debito e tasse
06 Settembre 2007
di redazione
Prima il taglio della spesa pubblica e poi il calo delle tasse? Il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, in una intervista a “L’Espresso”, esclude la politica dei due tempi e afferma che la prossima finanziaria si segnerà la svolta per razionalizzare le uscite, proseguire la lotta all’evasione e iniziare a redistribuire le risorse giunte in cassa.
”Sorrido quando sento dire: prima si fa una cosa, poi l’altra. E’ come il dibattito sulla sicurezza: aspettiamo di sconfiggere la mafia o possiamo intanto fare qualcosa per scoraggiare i lavavetri aggressivi? Sulle tasse – spiega il Ministro per lo sviluppo – il discorso mi sembra molto chiaro. Siamo un paese in cui chi paga le tasse le paga care. Ma siamo anche un paese con un’evasione e un’elusione fiscale sconosciuta in Europa, con un debito pubblico sconosciuto in Europa, con una spesa pubblica inefficiente ma non troppo lontana dalla media europea. La ricetta è una sola: riqualificare la spesa, che non si può abbattere né si deve alzare, ridurre il debito per liberare le risorse destinate agli interessi, portare l’evasione alla media europea. Mostrando intanto che una quota dei soldi ottenuti con la lotta all’evasione la utilizziamo per alleggerire la pressione su chi le tasse le paga per davvero”.
Sui tempi per gli interventi, Bersani riferisce che ”con la prossima Finanziaria queste questioni saranno affrontate tutte, fanno parte di una politica complessiva. Non possiamo fare finanziarie random, un anno su le tasse, un anno le spese, un anno l’evasione. Serve una cosa lineare”.
Quale “titolo” dare alla finanziaria 2008? Bersani auspica che questo venga deciso collegialmente, come espressione di ”un progetto condiviso”.
”Sento già troppi titoli in giro, non vorrei aggiungere il mio… – ha concluso – Sollevo l’esigenza che collettivamente si pensi a questo. Un progetto condiviso, rigoroso ed equilibrato, con ovvia attenzione alle politiche sociali in senso redistributivo”.