Biella. Senegalese ucciso a coltellate perché chiede lo stipendio
05 Dicembre 2009
di redazione
Sarebbe stato il datore di lavoro a uccidere con nove coltellate il senegalese Ibrahim M’Bodi, 35 anni, trovato morto due giorni fa in un canale tra le risaie del vercellese.
L’uomo, un piccolo imprenditore edile presso cui M’Bodi lavorava in cambio di un appartamento a Biella, l’avrebbe ucciso nel corso di una lite maturata quando l’immigrato gli avrebbe chiesto del denaro in aggiunta all’ospitalità. La vittima, fa sapere la segreteria nazionale della Fiom-Cgil, è il fratello di Adama M’Bodj, presidente del Comitato centrale del sindacato dei metalmeccanici Cgil e segretario generale della Fiom di Biella.
"La famiglia M’Bodj, di origine senegalese, risiede da anni in Italia. Come il fratello Adama anche Ibrahim M’Bodj, che lavorava come carpentiere, viveva in provincia di Biella. Il suo corpo è stato ritrovato nel canale di una risaia, all’interno dei confini della vicina provincia di Vercelli", spiega la Fiom-Cgil, che, "assieme all’intera struttura del centro nazionale della stessa Fiom, si stringe a fianco di Adama M’Bodj e della sua famiglia in questa così dolorosa circostanza".