Bielorussia: l’opposizione dice “no ad unione con Mosca”
13 Dicembre 2007
di redazione
C’è preoccupazione tra le file dell’opposizione democratica in Bielorussia per
l’incontro di oggi a Minsk fra il presidente russo Vladimir Putin e quello
bielorusso Aleksander Lukashenko.
Sul tavolo, il progetto dell’Unione tra i due
Paesi, che permetterebbe a Mosca di estendere la propria influenza diretta fino
ai confini dell’Ue. Dall’opposizione democratica si leva un forte ‘niet’
all’unificazione. “Lotteremo, protesteremo. La maggioranza dei bielorussi non
vuole tornare sotto l’ala protettrice dell’aquila bicipite”, dice ad Apcom
Aleksander Milinkievich, leader dell’opposizione bielorussa e premio Sakharov
per la libertà di pensiero nel 2006. Con la nascita di una nuovo unico Stato tra
Bielorussia e Russia, il presidente Putin potrebbe lasciare il Cremlino a marzo,
così come stabilito dalla costituzione, per poi tornare alla testa della nuova
entità statale. Il pericolo che Lukashenko, noto agli Usa e al Parlamento
europeo come “l’ultimo dittatore dell’Europa”, decida autonomamente senza
consultare la popolazione di smantellare il Paese e unirlo alla Russia è reale.
“Il 90% dei bielorussi vuole l’indipenedenza dalla Russia. Ma – spiega in
conclusione il leader dell’opposizione – in un Paese non democratico come il
nostro, non ci sarà alcun referendum regolare e la decisione verrà eventualmente
presa senza consultare la popolazione”.
(Apcom)