Calabria, D’Ascola (Ncd): Senza infrastrutture non c’è sviluppo. Rilanciare territorio, puntare su prodotti e turismo di qualità
31 Marzo 2015
di redazione
Puntare sulle infrastrutture per il rilancio del territorio. Nico D’Ascola, senatore di Ncd, stimato docente universitario e avvocato penalista di Reggio Calabria, spiega che la Regione "e’ fortemente penalizzata" dalla carenza e insufficienza dei collegamenti, soprattutto ferroviari. "Durante la scorsa campagna elettorale – spiega alla ‘Dire’ il parlamentare, che nella corsa a governatore alle elezioni 2014 era stato candidato dalla coalizione centrista ‘Alternativa Popolare’ – abbiamo puntato tutto sul tema dello sviluppo economico, soprattutto sulle infrastrutture, perche’ la Calabria manca di collegamenti". Cio’ che per il Nuovo centrodestra continua a essere una priorita’, "in un’unica parola – sottolinea D’Ascola – e’ lo sviluppo delle infrastrutture. Un esempio e’ il porto di Gioia Tauro, un porto di trasbordo e non commerciale. Se si investisse su quello, Gioia Tauro sarebbe un’opportunita’ di crescita, sviluppo e ricchezza non solo per Reggio ma per l’intera Regione". Altro punto dolente, continua il senatore del partito di Angelino Alfano, e’ la "totale assenza di trasporti sul versante ionico della Regione. Li’- spiega- non si puo’ arrivare se non con una macchina. Ci sono delle intere aree sottratte allo sfruttamento turistico perche’ non ci sono le condizioni per il turismo". Ma anche la fascia tirrenica, per D’Ascola, "e’ stata penalizzata. I treni a lunga percorrenza – spiega – quelli che collegavano a Milano, Torino, Venezia sono stati soppressi. Sono rimasti solo i diurni. Di fatto, l’unico mezzo per arrivare in Calabria, a Reggio e Lamezia Terme, e’ l’aereo che pero’ e’ un mezzo costoso che taglia tutta una fetta di utenza turistica meno incline a spendere. I collegamenti ferroviari- osserva D’Ascola – andrebbero ripristinati". C’e’ poi il problema "dei collegamenti tra la costa calabrese e la Sicilia, non per quanto riguarda il trasporto merci ma per il trasferimento delle persone". Quali sono quindi le potenzialita’ che la Calabria, pur avendo tante difficolta’, dovrebbe valorizzare? "Forse – risponde D’Ascola – la vocazione piu’ concreta e’ quella dell’agricoltura, e’ il settore piu’ funzionante e meno considerato. Ma c’e’ anche la vocazione turistica che stenta a decollare in un contesto abbastanza problematico dove mancano le infrastrutture e non e’ centrale la conservazione dell’ambiente. Ci sono poi le eccellenze dell’enogastronomia e la valorizzazione dei beni artistici". Infine, il tema della classe dirigente in una terra che e’ stata attraversata da scandali politici ed e’ dilaniata dalla presenza della criminalita’ organizzata. "Ovviamente- osserva il senatore Ncd, che a Palazzo Madama, tra le altre cose e’ anche relatore del ddl anti-corruzione- come in tutte le Regioni nelle quali ci sono fenomeni di natura criminale il problema e’ difficile. Forse, accanto a un maggiore controllo sul passato e sulla qualita’ dei parlamentari va fatta un’operazione di informazione sui candidati, non solo nella nostra Regione ma in tutto il Sud. Ovviamente, non e’ un’operazione facile nel breve termine. Occorre anche una presa di coscienza da parte della gente con un’opera di educazione per far capire che la politica non e’ un’occasione di vantaggi ma un servizio pubblico che deve essere affidato alle persone piu’ responsabili".