Calcio. Inter in finale di Champions dopo 38 anni, eliminato il Barcellona

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Calcio. Inter in finale di Champions dopo 38 anni, eliminato il Barcellona

29 Aprile 2010

La più bella sconfitta dell’Inter nell’era di Massimo Moratti fa avverare il sogno atteso dai tifosi dell’Inter da 38 anni. Il gol di Piquè al 39′ del secondo tempo non basta al Barcellona per andare in finale dove invece ci sarà Josè Mourinho che compie un altro capolavoro tattico con una partita difensiva ai limiti della perfezione, con la squadra in 10 per oltre un’ora. L’espulsione di Thiago Motta nel primo tempo rende ancora più difficile una partita caricata dalla Catalogna intera come fosse una finale di coppa del Mondo, ma Messi e compagni sbattono contro due giganti come Lucio e Samuel e non bastano i 10′ finali per assolvere la squadra di Guardiola.

Il 75% di possesso palla dei blaugrana non serve a nulla se in porta non si tira praticamente mai e il gol di Piquè in sospetto fuorigioco serve solo a risvegliare una partita morta e sepolta. Massimo Moratti ricorderà a lungo un finale poco adatto ai cardiopatici con l’arbitro De Bleeckere che annulla un gol di Bojan realizzato a gioco già fermo senza che però il suo fischio si fosse sentito. L’Inter va a Madrid dimostrandosi più forte di tutti i problemi, compreso il forfait di Pandev nel riscaldamento e porta a casa una qualificazione meritata. Nervosa, anche cattiva, lenta e spezzettata, la partita va dove la vuole portare l’Inter.

Xavi e compagni giocano praticamente sempre nella metà campo nerazzurra ma la porta di Julio Cesar non la vedono mai e così la ragnatela di passaggi che costruiscono si rivela uno stucchevole giochino senza sbocchi. Un tiro di Pedro a lato è quanto prodotto dall’attacco del Barcellona fino a quando al 28′ un nervoso Thiago Motta viene espulso da De Bleeckere per una manata a Busquets che cade a terra manco fosse stato colpito da Tyson, aumentando il tasso di nervosismo della serata. Già ammonito, il centrocampista brasiliano dell’Inter si vede sventolare un rosso diretto dall’arbitro belga e si avventa contro Busquets, guadagnandosi con tutta probabilità una lunga squalifica.

Con un uomo in meno, Mourinho riorganizza la sua squadra, scalando più indietro Chivu in un 4-2-3 con Etòo e Milito larghi a coprire a centrocampo. Non cambia in realtà la partita perchè il Barcellona continua ad attaccare senza inventare nulla e Messi ha un solo lampo al 32′, ma Julio Cesar riesce a deviare in angolo il suo sinistro a girare. Ancora meno fa Ibrahimovic, davvero corpo estraneo di una squadra che gioca un calcio che con lui c’entra pochissimo e lo svedese ci prova giusto con una punizione da trenta metri alla fine del primo tempo con il pallone che finisce alto. Non ha nulla  da fare Victor Valdes, perchè l’Inter non prova neanche ad attaccare: non lo fa in 11, in 10 a stento supera la metà campo ma la sofferenza è tutto sommato relativa perchè Samuel e Lucio sono due giganti e il Barcellona non dà mai la sensazione dell’assedio. Il tempo passa, di possibilità di ‘remuntada’ non se ne parla. Bojan spreca un’ottima occasione, molto meglio di lui fa Piquè che si libera di Cordoba e Julio Cesar e riesce a segnare ma poi l’assalto finale porta solo tanta adrenalina ma non cambia una qualificazione che resta nelle mani dell’Inter.

Dopo aver resistito all’assalto del Barcellona, Josè Mourinho e la sua Inter hanno affrontato con molto più piacere quello dei 5mila tifosi che li hanno attesi all’aeroporto di Malpensa per festeggiare una qualificazione alla finale di Champions League che il popolo nerazzurro sognava da 38 anni. Una muraglia umana, a tratti agitata, che ha dedicato cori dal primo all’ultimo dei giocatori tranne che a Mario Balotelli, che si è preso una buona dose di fischi e insulti. I tifosi interisti hanno risposto all’appello di Mourinho che in diretta dal Camp Nou ieri sera aveva esortato a regalare un bagno di folla alla sua squadra. "Benvenuti eroi", hanno scritto su un grande striscione con lo stesso appellativo usato a caldo dal portoghese per definire Zanetti e compagni. "Vamos a Madrid", "Chi non salta rossonero è", ha urlato per due ore la folla di tifosi, entrata in fibrillazione quando il tabellone elettronico alle 2:28 ha annunciato l’atterraggio del volo AZ8051 con a bordo la squadra.