Camorra. Capo clan Caiazzo arrestato a Madrid
27 Gennaio 2009
di redazione
Il pregiudicato Antonio Caiazzo, di 50 anni, capo dell’omonimo clan camorristico attivo nei quartieri napoletani Vomero ed Arenella, è stato arrestato dagli agenti della questura di Napoli a Madrid.
Insieme con lui la polizia ha arrestato anche il suo luogotenente Francesco Simioli, di 40 anni. I due, latitanti da più di due anni, sono stati sorpresi dagli agenti all’uscita di un ristorante a Majadahonda, un sobborgo della capitale spagnola. Sono accusati, fra l’altro, di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione.
Caiazzo era latitante dal marzo del 2007 a seguito di una condanna a 12 anni di reclusione emessa dal Tribuanle di Napoli. Era noto per la cruenta guerra di Camorra che lo ha visto protagonista, negli anni ’90, insieme a Luigi Cimmino, altro boss scarcerato di recente, nello scontro con il gruppo capeggiato da Giovanni Alfano. Il suo braccio destro, Franco Simeoli era invece latitante dal giugno del 2007 a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa.
Dopo decine di omicidi, la guerra di camorra culminò nel giugno del 1997, con la strage dell’Arenella, nel corso della quale rimase uccisa, sotto il fuoco incrociato dei sicari, Silvia Ruotolo. La giovane madre fu ammazzata mentre teneva per mano la figlioletta. Quel fatto di sangue scosse profondamente la città. Successivamente a questo fatto, il venir meno del clan Alfano, determinato dalla collaborazione con la giustizia del sicario Rosario Privato, favorì l’ascesa del gruppo capeggiato proprio da Antonio Caiazzo.
Quest’ultimo, nonostante una nuova faida scatenatasi questa volta con il gruppo capeggiato da Luigi Cimmino, uscì ancora una volta indenne dallo scontro, assurgendo ad attuale "indiscusso" capo clan dell’organizzazione camorristica "clan del Vomero" che ha esteso il suo controllo nella zona dell’Arenella e dei Camaldoli.
I due ricercati sono stati individuati al termine di una lunga attività investigativa, eseguita dalla squadra mobile e coordinata dal pm Michele Del Prete, della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. A quanto pare, il boss della camorra era in Spagna oltre che per sfuggire alle forze dell’ordine anche per intrecciare gli affari illeciti legati al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La Spagna, dove già in precedenza sono stati arrestati esponenti di spicco della Camorra, rappresenta oggi "il principale crocevia internazionale del traffico di hashish e cocaina", con collegamenti con i narcos sudamericani.
Tra le prime reazioni ha parlato Vittorio Pisani, il capo della Squadra Mobile della Questura di Napoli: "Sicuramente il quartiere Vomero è un territorio sul quale serve una attenzione particolare. Di recente è stato scarcerato Luigi Cimmino che è stato in guerra con Antonio Caiazzo, arrestato ieri a Madrid: i due operavano sullo stesso territorio". Ora, conclude Pisani, dopo la cattura di Caiazzo, "bisogna vedere se questo arresto non consenta a un gruppo avverso di espandersi e quindi si potrebbero riaprire nuovi scenari criminali. Le attività investigative continuano comunque senza interruzione".