Capezzone: ” Inizia dai girotondi la caduta di Di Pietro”
09 Luglio 2008
di redazione
Dopo gli attacchi sferzati dei girotondini e dagli ospiti del "No Cav. day" al Capo dello Stato e al Papa arrivano oggi i messaggi di solidarietà dal mondo politico.
Il presidente del Senato Renato Schifani ha definito "vergognosi" gli attacchi rivolti ieri a Napolitano e a Benedetto XVI.
Solidarietà al presidente della Repubblica e al Papa è stata espressa dal presidente del Senato, Renato Schifani, in apertura di seduta a palazzo Madama per le offese rivolte ieri sera durante la manifestazione in piazza Navona.
"Nessuno in quest’aula – ha aggiunto – può condividere le ingiurie ascoltate ieri sera. E’ dovere di tutti condannare le parole usate e coloro che le usano con intento distruttivo nelle piazze. La libertà non può diventare oltraggio verbale ed è dovere di tutti condannare le parole usate.
Sono certo di interpretare il sentimento dell’Assemblea -sottolinea Schifani aprendo- rivolgendo affettuosa vicinanza e convinta solidarietà al presidente della Repubblica e al Santo Padre che sono stati oggetto di vergognosi attacchi verbali".
Le parole di Schifani, sono state accompagnate da un lungo applauso dell’intera Assemblea che si è levata in piedi ed ha manifestato la solidarietà al Presidente della Repubblica ed al Santo Padre per le gravi offese di ieri rivolte loro durante la manifestazione di Piazza Navona. Nel breve dibattito seguito sono intervenuti tutti i capigruppo per stigmatizzare gli attacchi verbali, così come ha fatto il governo con il ministro Sandro Bondi.
Solidarietà al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed al Santo Padre Benedetto XVI è stata espressa quindi anche dal governo, con il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, per i gravi attacchi verbali di ieri durante la manifestazione a Piazza Navona. "Il confronto politico – ha detto Sandro Bondi nell’Aula del Senato- puo’ essere anche duro e radicale, ma deve essere sempre rispettoso.
Se riteniamo che la strada del dialogo è senza alternative penso che questa strada dobbiamo seguirla con determinazione e senza fare due passi indietro verso la delegittimazione politica e soprattutto senza coinvolgere le piu’ alte istituzioni del nostro Paese, istituzioni che rappresentano i valori comuni. Valori rappresentati in modo particolare dal Presidente della Repubblica che sta svolgendo proprio in queste settimane difficili, delicato e sapiente lavoro"
Secondo Daniele Capezzone portavoce di Forza Italia "per Di Pietro piazza Navona rappresenta l’inizio della "parabola discendente".
‘I più patetici – sostiene – sono i "finti stupiti", gli indignati del giorno dopo, tra gli organizzatori di Piazza Navona… Quanta ipocrisia: ma davvero si puo’ essere cosi’ ingenui da invitare come "guest star" Travaglio, Grillo e Guzzanti, e poi sorprendersi della loro volgaritaà, del loro estremismo, della loro voglia di spararla grossa? L’impressione è che per Di Pietro la giornata di ieri sia stata un punto di svolta in negativo: molto probabilmente, l’inizio della fase discendente della sua parabola. Male le presenze: raccattare a mala pena 10-15 mila esagitati, dopo ben 20 giorni di massiccia propaganda televisiva, è un evidente insuccesso.
Male l’esito politico: ritrovarsi completamente isolati, essendosi peraltro guadagnati anche l’ostilità del Colle, non è un buon modo di iniziare la legislatura. Male il rapporto con il Paese: anche al di là della scarsa presenza in piazza, tutti i sondaggi attestano il fastidio degli italiani per le chiassate dei giustizialisti e dei manettari. I cittadini scelgono un Governo, e poi lo giudicheranno, positivamente o negativamente, a seconda di quel che sarà stato capace di fare: questo – conclude – è il sistema che vige in tutti i Paesi normali dell’Occidente avanzato, e questo è ciò che vuole anche la stragrande maggioranza degli italiani".
Il presidente del gruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro difende il Pd dagli attacchi partiti da piazza Navona e diretti in tutte le direzioni: "La manifestazione di piazza Navona ha "polarizzato" l’attenzione su una questione che non e "in cima ai pensieri degli italiani", più preoccupati invece di stipendi e salari. Per questo Finocchiaro in una intervista al "Messaggero", difende la scelta del suo partito di non partecipare alla manifestazione sulla giustizia e condanna come "sbagliati e inaccettabili" gli attacchi "al Pd e al Quirinale".
"Immaginavo sarebbe stata una bella piazza, è legittimo che abbiano manifestato – dice -. Ma trovo sbagliati e inaccettabili gli attacchi al Pd, al Quirinale e al Pontefice, anche se ho apprezzato i tentativi di Di Pietro di spegnere i fuochi. E’ il momento di salvaguardare le istituzioni i presidi di garanzia. E non ci sono andata, certo, per scelta politica.
La piazza – per Finocchiaro – si è dimostrata "strabica", nel senso che non ha colto i veri problemi della gente: ben vengano insomma le manifestazioni, come quella che farà il Pd il 25 ottobre, ma vanno scelti i temi e la strategia politica per evitare che tutto si polarizzi sul miserabile processo di Berlusconi".
Il Pd comunque continuerà a dare battaglia "fino in fondo" e "con tutti gli strumenti" sulla giustizia, a partire dalla "forzatura ingiustificabile" dei tempi di discussione del Lodo Alfano a Montecitorio. Ma, conclude Finocchiaro, "pensiamo che sia più giusto mobilitare gli italiani sui temi che riguardano l’economia e smontare le false promesse di Berlusconi".