Capezzone si dimette da Presidente Commissione Camera

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Capezzone si dimette da Presidente Commissione Camera

07 Novembre 2007

Daniele Capezzone si dimette dalla presidenza della commissione Attività Produttive della Camera e lascia il gruppo della Rosa nel Pugno, la lista con la quale era stato eletto.

L’ex segretario di Radicali italiani, in una lettera inviata al presidente della Camera, spiega di considerare “esauriti, starei per dire esausti, la fase e l’assetto politici che determinarono la mia elezione”.

E acora: “Qualunque cosa accada al Senato nelle prossime settimane o mesi, il governo e la maggioranza, di fatto, non esistono più, politicamente, o comunque non sono assolutamente in condizione di svolgere alcuna funzione positiva”, scrive Capezzone nella lettera di dimissioni.

“Sin dalla legge finanziaria dell’anno scorso (drammaticamente sbagliata, a mio avviso, perchè tutta centrata su un intollerabile inasprimento della pressione fiscale, e senza alcun taglio di spesa, senza alcuna riforma strutturale) – prosegue Capezzone – ho marcato una distanza sempre più netta dall’Esecutivo; da molti mesi, dalla crisi del febbraio scorso, non voto la fiducia al governo”.

Sul fronte del Governo, Capezzone denuncia “un uso politicamente assai grave del denaro e della spesa pubblica”, perché “quando ci si rende conto di avere denaro in cassa, anzichè usarlo per ridurre fortemente le tasse o il debito pubblico, che si fa? Si spende, si spende, si spende”.

“Occorre che qualcuno compia atti chiari di discontinuità e di rottura, sia pure a proprie spese: di qui, la mia decisione – spiega – E aggiungo che la pur ragionevole questione della riforma elettorale non può tramutarsi in un pretesto per rinviare il momento elettorale alle calende greche. Bastano pochi giorni, al limite alcune settimane, per capire se esiste davvero la volontà politica comune di cambiare la legge: dopo di che, le forze politiche farebbero bene a non protrarre un’agonia al solo scopo di cercare di togliere agli elettori la possibilità di decidere”.

“Lascio un frutto importante di questo lavoro di commissione: è la proposta di legge bipartisan, di cui ho l’onore di essere primo firmatario, per l’apertura immediata delle imprese, per la sburocratizzazione, e per un nuovo rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Lavorerò con tutto me stesso – conclude – con tanti altri colleghi di ogni appartenenza, perché questo obiettivo di riforma possa essere centrato”.