Card.Bagnasco: “Il Federalismo è validissimo se è complementare
25 Agosto 2008
di redazione
Il federalismo, per il quale il governo Berlusconi è pronto a presentare una proposta di legge, è "validissimo solo nella misura in cui è complementare". Ne è convinto il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, oggi a Rimini per la giornata inaugurale del Meeting di Comunione e liberazione.
Bagnasco, che ha tenuto questo pomeriggio una relazione davanti a 10mila persone, si dice disponibile ad incontrare il ministro Umberto Bossi che è intenzionato a chiedere un appuntamento per presentargli la sua proposta. Un popolo – dice Bagnasco – non è popolo senza una visione unitaria circa i grandi temi della vita e della morte". Questo, continua il presidente dei vescovi italiani "crea una identità, si esplicita nelle scelte e permette a una multitudine di farsi popolo". Delocalizzare per meglio servire la gente – aggiunge Bagnasco – è un servizio complementare all’identità di un popolo ed è validissimo solo nella misura in cui è complementare".
A chi gli ricorda la richiesta di un incontro fatta da Bossi per presentare la proposta sul federalismo, Bagnasco ha aggiunto: "I vescovi ricevono ben volentieri chi chiede loro un incontro… tanto più di fronte ad una istituzione dello Stato". Con il federalismo, comunque, "non ci sarà alcun aumento della spesa per i conti dello Stato": almeno è quanto assicura proprio il leader della Lega nord, Umberto Bossi, intervenuto alla Festa del Pd a Firenze. Per il leader del Carroccio "se distribuisci i costi veri la spesa diminuisce. Uno dei motivi per cui è esplosa è perché lo Stato paga a piè di lista".
Bossi ha inoltre risposto ai cronisti che gli chiedevano se in una fase di rallentamento dell’economia come quella attuale il federalismo sia una priorità, sottolineando che lo è "perché incide proprio sull’economia dello Stato che è quella in cattive acque". L’opposizione, comunque, mette in guardia: il federalismo non è delega generica al Governo.
Sul federalismo, infatti, Bersani invita a parlare più che di dialogo di un confronto, di un accordo o di un disaccordo. Perché, sottolinea a margine della Festa del Pd a Firenze, ci sono mille problemi ancora aperti, nella bozza Calderoli, che il Pd è deciso ad affrontare "tabelle alla mano e non ci può essere nessuna delega generica al Governo". Parlando prima della tavola rotonda con i ministri Giulio Tremonti, Roberto Calderoli ed Umberto Bossi, insieme al sindaco di Torino, Chiamparino, Bersani ha sottolineato che "dialogo è una parola che non mi convince. E’ troppo astratta. Parliamo di confronto o di accordo o disaccordo".
"Sia chiaro – ha detto Bersani – che il federalismo ci interessa, abbiamo fatto delle proposte, abbiamo delle idee. Con il federalismo fiscale non si scherza. Ma si scordino se l’intenzione è quella di immaginarsi che sia una delega generica al Governo". L’ex ministro dello Sviluppo economico ha sottolineato che la bozza di Calderoli contiene ancora mille problemi che non sono stati nemmeno affrontati "e sui quali vogliamo misurarci tabelle alla mano perché l’opinione pubblica sappia precisamente di fronte a quali scelte ci si mette perché il federalismo fiscale può essere un’occasione, ma anche la sciocchezza finale se viene fatto male".
Fonte: Apcom