Caso Battisti. Meloni: “Se non verrà estradato scenderemo in piazza”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Caso Battisti. Meloni: “Se non verrà estradato scenderemo in piazza”

31 Dicembre 2010

"Sentirsi dire che Cesare Battisti è un perseguitato è inaccettabile: se non sarà estradato ai primi di gennaio saremo in piazza insieme ad Alberto Torregiani con i ragazzi di Giovane Italia". Lo afferma, in una intervista a La Stampa, Giorgia Meloni, ministro per la Gioventù, che respinge l’idea secondo la quale nel nostro Paese non vi sia "un sistema giudiziario giusto e garantista".

"È lo status di criminale politico di Battisti – aggiunge Meloni – che mi dà sgomento. Battisti è un volgare ladro e assassino. Ha organizzato degli omicidi per rubare dei soldi. Poi, una volta in carcere, ha cercato di darsi una copertura con la politica. Ma non ha nulla a che fare con un rivoluzionario. È patetico e banale che un intero mondo di borghesi europei lo difenda: non si rendono conto di dare copertura ad un vigliacco che prima ha rubato e ucciso, poi è scappato".

"«Berlusconi, di più e di diverso non poteva fare: c’è stata una sentenza della loro Corte suprema che dichiarava non esserci i presupposti di un asilo politico. A quel punto, ogni nostro intervento politico sarebbe stato a rischio di interferenza, sarebbe stato controproducente. Ma una decisione sfavorevole non potrà passare senza conseguenze. Lula si prende un’enorme responsabilità. E penso che l’Italia -conclude Meloni- dovrà far sentire alta la sua voce" sull’opportunità della possibile nomina di Lula a segretario generale della Fao.