Caso Caliendo. Di Pietro sfida Fini: “Voti con noi la sfiducia”

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Caso Caliendo. Di Pietro sfida Fini: “Voti con noi la sfiducia”

01 Agosto 2010

"Sfido Fini, ci faccia capire se davvero la sua è una battaglia in nome della legalità o se è solo una furbata. Ci aspettiamo che i finiani votino con noi e il Pd la mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Caliendo". Lo afferma Antonio Di Pietro in un’intervista a Il fatto quotidiano.

"Rivolgo un appello a Fini e a Bersani – ribadisce – per un voto di sfiducia al governo Berlusconi. Ma è un accordo che dura il tempo di un battito d’ali, dopodichè ognuno torna nella sua identità ideologica". Poi si andrebbe "alle elezioni, noi nel centrosinistra e lui nel centrodestra".

Sull’elezione dei membri laici del Csm, Di Pietro lancia una frecciata al Pd: "Ha dimostrato ancora una volta di essere un partito fatto di ammiccamenti, di speculazioni. Il Pd non è né carne né pesce e questo ci impone di creare un’alternativa, non possiamo aspettare che si sveglino". Ma il leader Idv è contrario ad un governo di transizione perché "è un’ammucchiata generale a cui non parteciperemo perché non crediamo a coalizioni trasversali che durano un anno o un giorno. Serve giusto quel battito d’ali per far finire il governo Berlusconi, serve il voto dei finiani". "Se, invece – conclude – continuano a votare il ddl sulle intercettazioni, le mancate autorizzazioni a procedere o la fiducia a Caliendo, allora no. Di un Berlusconi in miniatura non ne abbiamo bisogno", chiosa "ci serve un partito della legalità, non dell’ipocrisia".

Immediata la replica della terza carica dello Stato. "Su Caliendo il presidente Fini ha le idee chiarissime e le discuterà con il suo gruppo un attimo prima dell’eventuale voto sulla mozione di sfiducia", sottolinea il portavoce del presidente della Camera Fabrizio Alfano. Il confronto avverrà naturalmente con i deputati iscritti a Futuro e libertà per l’Italia, gruppo al quale Fini non aderirà per salvaguardare la sua funzione di arbitro super partes.