Caso Maria Vika. Il pm chiede il carcere per i genitori adottivi
13 Febbraio 2009
di redazione
L’avevano nascosta per evitare che tornasse in Bielorussia in un orfanotrofio, ma ora rischiano otto mesi di reclusione.
Si tratta di Alessandro Giusto e Chiara Bornacin, la coppia di Cogoledo che nel 2006 nascose Maria-Vika, la bimba bielorussa che gli era stata affidata nell’ambito dei progetti che il nostro Paese intrattiene con Minsk per far passare delle "vacanze teraputiche" ai bimbi senza famiglia.
Insieme con i coniugi rischiano il carcere, chiesto dal pubblico ministero, anche le due "nonne" affidatarie di Vika, il parroco di Cogoledo e altre persone che aiutarono la coppia a nascondere la bambina per circa un mese. La vicenda assunse anche i contorni di un caso diplomatico.
Il governo di Minsk, minacciò infatti di interrompere i rapporti con l’Italia, sospendendo gli oltre 150 casi di procedimenti adottivi pendenti.