Caso Marrazzo. Carabiniere indagato per dose letale al pusher Cafasso

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Caso Marrazzo. Carabiniere indagato per dose letale al pusher Cafasso

25 Marzo 2010

C’é un indagato per la morte di Gianguerino Cafasso, il pusher e protettore di trans, deceduto per overdose il 12 settembre dello scorso anno in un albergo sulla Salaria, a Roma.

Secondo quanto si apprende si tratterebbe di uno dei quattro carabinieri coinvolti nell’inchiesta sul presunto ricatto ordito nei confronti dell’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. A determinare l’iscrizione dell’uomo nel registro degli indagati sono state le dichiarazioni fatte agli inquirenti da Jennifer, una trans fidanzata con il pusher che in quell’occasione non consumò la sostanza stupefacente.

Secondo quanto raccontato dal transessuale ai magistrati della Procura di Roma che conducono le indagini sulla morte di Cafasso, a portare la droga killer al pusher, la sera del 12 settembre, sarebbe stato proprio uno dei quattro presunti "militari infedeli" coinvolti nella vicenda Marrazzo. Secondo quanto accertato dagli inquirenti ad uccidere Cafasso fu una dose letale di eroina, "mascherata" farmacologicamente con una sostanza in modo che la facesse assomigliare alla cocaina.

Per il sottufficiale Nicola Testini è scattata l’accusa di omicidio volontario. Cafasso aveva fatto da intermediario per la tentata distribuzione di video compromettenti sul governatore del Lazio. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che sia stato tolto di mezzo perché nel giro dei ricatti manovrati dai carabinieri era diventato troppo scomodo.