Caso Mills, i giudici respingono la ricusazione della Gandus

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Caso Mills, i giudici respingono la ricusazione della Gandus

17 Luglio 2008

I giudici della quinta Corte d’Appello di Milano hanno respinto l’istanza di ricusazione avanzata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nei confronti del giudice Nicoletta Gandus, presidente del collegio giudicante nello stralcio del processo sui presunti fondi neri Mediaset in cui il premier è imputato di corruzione giudiziaria insieme all’avvocato britannico David Mills.

Lo hanno riferito fonti giudiziarie dopo che era stata depositata in mattinata la decisione dei giudici, che avevano iniziato ad esaminare il caso il 10 luglio scorso.

I giudici della quinta Corte d’appello, si legge nella motivazione della sentenza, sostengono che "i documenti che dovrebbero dimostrare l’inimicizia grave tra la dottoressa Gandus e il ricusante non rispondono a nessun requisito: sono mere manifestazioni di pensiero relative non a rapporti personali o comportamenti dell’onorevole Silvio Berlusconi, ma semplicemente critiche a testi di legge approvati dal Parlamento durante la legislatura 2001-2006, nella quale quest’ultimo è stato capo del Governo".

Nella motivazione che respinge l’istanza di ricusazione del giudice Gandus, si legge anche che quest’ultima "non sembra aver violato il codice deontologico dell’Associazione nazionale magistrati che all’articolo 8 individua per l’indipendenza del magistrato anche la sua esclusione da centri di potere partitici. Nulla – prosegue l’ordinanza – può indurre a ritenere che dai documenti attestanti le opinioni espresse da quel giudice, possano ricavarsi indizi di una sua partecipazione a tali centri".