Caso Ruby. Il padre “Un genitore può solo provare vergogna”

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Caso Ruby. Il padre “Un genitore può solo provare vergogna”

01 Novembre 2010

"Davanti ad una storia del genere un genitore può solo provare vergogna". Sono le parole del padre della ragazza marocchina nota come Ruby al centro dello scandalo che ha interessato il premier Berlusconi.

L’uomo, M’Hamed El Mahroug, in un’intervista a La Repubblica prende le distanze dagli avvenimenti recenti. "Mia figlia è solo una bugiarda – prosegue -. Non sono mai stato violento con lei, non le ho mai alzato le mani. Karima più di una volta ha raccontato ai carabinieri che io la picchiavo. Le guardie facevano le indagini e mi controllavano ma sono un libero cittadino".

Il padre di Ruby nega anche che si sia opposto all’avvicinamento della ragazza verso la religiona cattolica. "Anche questa è una bugia. Mia figlia non ha mai amato la religione, nessuna religione – dice -. Lei non pregava, fregava. Per questo si è messa nei guai". L’ultima volta che ha visto Ruby è stato a marzo e anche in quell’occasione la giovane è stata fermata dalle forze dell’ordine. Poi è scappata nuovamente.

La sera del 27 maggio scorso, quando Ruby è stata fermata a Milano, il padre ricorda che sono andati a casa alcuni poliziotti a cercare i documenti della ragazza che però erano in una casa famiglia che l’aveva ospitata. Infine, il padre di Ruby, che lavora come ambulante di biancheria intima confessa di guadagnare solo 20 euro al giorno. "Nella vita, i comportamenti vengono prima dei soldi – conclude -. Devo sei mensilità al padrone di casa, quando piove non posso esporre la mia merce per strada, dunque non lavoro ma per me va bene così".