Caso Sandri, botta e risposta tra Casini e Amato

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Caso Sandri, botta e risposta tra Casini e Amato

13 Novembre 2007

Dopo gli scontri di domenica, a Roma sono state arrestate quattro persone, sono in corso le identificazioni di altre decine e ci saranno ulteriori arresti.

Stamattina ci sono state inoltre arresti in flagranza differita: cinque a Taranto, sei a Milano e sette a Bergamo. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, nella sua informativa alla Camera.

Sempre alla Camera, c’è stato un intervento polemico polemico del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, che si è rivolto così al ministro dell’Interno: “Quello che lei ha simbolizzato questa mattina è uno Stato che si arrende: oggi sarebbe irresponsabile chiedere le sue dimissioni, ma serve un atteggiamento fermo, perchè sulla guerra alla criminalità e all’illegalità non è possibile scendere a patti”. “Lei ci ha riferito – ha continuato Casini che ha detto di essere “profondamente deluso” – che domenica sera sono state assalite sedi istituzionali di polizia e carabinieri e ci ha spiegato che lo Stato ha deciso di non reagire per limitare i danni. Ma agendo cosi’ si da’ un messaggio devastante, un messaggio di resa”.

L’ex presidente della Camera ha invitato il titolare del Viminale a presentarsi in Consiglio dei ministri per chiedere più risorse per le forze dell’ordine. “Lei deve andare in Consiglio dei ministri – ha detto – e in vista della Finanziaria dire che gli stanziamenti per le forze di polizia fanno ridere. Altrimente deve minacciare di dimettersi”.