Caso Sandri, l’agente è accusato di omicidio volontario

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Caso Sandri, l’agente è accusato di omicidio volontario

15 Novembre 2007

«Le esigenze di custodia cautelare non sussistono: dove sta il pericolo di reiterazione e il pericolo di fuga?». Con queste parole il procuratore capo di Arezzo, Ennio Di Cicco, esclude la possibilità dell’arresto per Luigi Spaccarotella.

L’agente della Polstrada di Arezzo accusato di aver sparato il colpo che domenica scorsa ha ucciso il giovane tifoso laziale Gabriele Sandri, nell’area di servizio dell’A1 Badia al Pino «ha sparato un colpo ad altezza d’uomo, questo è un dato di fatto – ha sottolineato Di Cicco – Non so il motivo, ma è un atto imperdonabile: a meno che non sei minacciato, che non ti puntino la pistola addosso, non lo puoi fare».

Commentando la testimonianza resa dall’agente indagato, Di Cicco ha confermato che «ha dichiarato che è inciampato, ma non mi sembra che sia inciampato – ha osservato il procuratore capo di Arezzo – Ha fatto qualcosa più grande di lui».

Rispondendo ai giornalisti Di Cicco ha detto che «per avere la perizia balistica serviranno 50-60 giorni».

Luigi Spaccarotella, l’agente della Polstrada indagato per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, è accusato di omicidio volontario. Lo ha riferito ai giornalisti l’avvocato Francesco Molino, legale del poliziotto. Inizialmente l’accusa a carico dell’agente era di omicidio colposo. Il pm Giuseppe Ledda, ha spiegato il legale del poliziotto, «ha cambiato il capo di imputazione e l’ufficializzazione è in arrivo. Sarà semmai dolo eventuale – ha spiegato l’avvocato Molino – ma sarà omicidio volontario. A noi è stato preannunciato così».