Caso Unipol, D’Alema: “Fosse emerso qualcosa sarei indagato”
14 Settembre 2007
di redazione
“In qualsiasi momento ritengano di dovermi sentire sul caso
Unipol, eccomi, sono disponibile. Certo, se fosse emerso qualcosa, sarei stato
a questo punto già indagato…”. è quanto ha affermato il ministro degli
Esteri, Massimo D’Alema che, con queste parole si è rivolto ai magistrati di
Milano.
Il ministro ha affermato questo alla festa dell’Unità, a
Bologna, rispondendo alla domanda di Bianca Berlinguer, che aveva chiesto: “Prima
dell’estate lei e Fassino vi pronunciaste per il sì del Parlamento all’uso
delle intercettazioni sul caso Unipol-Bnl. Ora nelle vostre memorie difensive
vi rimettete alle decisioni del Parlamento…” Quindi D’Alema ha aggiunto: “Abbiamo
sempre detto che attendiamole decisioni del Parlamento. Abbiamo presentato le
memorie per confutare che in quelle telefonate si possano configurare
complicità e reati. Non è un problema personale. Sono stato già indagato per 9
anni come capo di un’associazione per delinquere fra il nostro partito e il
movimento cooperativo e sono stato assolto. Ho piena fiducia nella giustizia e
credo sia lecito che la politica si occupi dei grandi fatti economici”.
Quindi, la Berlinguer ha incalzato: “Lei è favorevole al sì
del Parlamento sull’utilizzo delle intercettazioni…” “Deciderà il Parlamento”
ha risposto il ministro.