Cassazione. Capotreno può controllare i documenti dei passeggeri
02 Ottobre 2009
di redazione
Il capotreno e i controllori possono chiedere ai viaggiatori a bordo dei treni i documenti di identità per rilevare le generalità di chi infrange le regole di viaggio. Lo sottolinea la Cassazione rilevando che "anche dopo la trasformazione delle Ferrovie dello Stato in spa, gli addetti alle ferrovie che come il capotreno o il controllore dei biglietti provvedono alla contestazione dei fatti e alle relative verbalizzazioni, nell’ambito di attività di prevenzione e accertamento, sono pubblici ufficiali muniti di poteri autoritativi e certificativi".
Così la Suprema Corte – sentenza 38389 – ha confermato l’ammenda di 60 euro nei confronti di una signora di 62 anni che si era rifiutata di fornire le sue generalità al capotreno del convoglio sul quale viaggiava. La signora, Rosa N., aveva il biglietto ma non lo aveva timbrato. Al capotreno Gloria C., che voleva farle pagare la sanzione per omessa obliterazione del titolo di viaggio, aveva risposto che i documenti li avrebbe fatti vedere solo alla polizia ferroviaria. Secondo Rosa il personale delle FS "dopo la privatizzazione delle Ferrovie non aveva più la qualifica di pubblico ufficiale". Nonostante Rosa sia stata poi identificata dagli agenti della Polfer ai quali aveva mostrato i documenti, le resta la condanna per non averli mostrati al capotreno.