Catania. Uccide figlia di un mese: “Ero stanca di sentirla piangere”

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Catania. Uccide figlia di un mese: “Ero stanca di sentirla piangere”

29 Luglio 2009

Era caduta in una profonda depressione da quando aveva partorito appena 5 settimane fa.  Claudia Barbera, una giovane 23enne, ha ucciso la figlia di un mese, soffocandola con un cuscino. È accaduto la notte scorsa nel popoloso rione di Librino a Catania.

Protagonista della tragedia una giovane catanese, in passato denunciata per reati contro il patrimonio, il cui marito è attualmente detenuto. L’infanticida ha reso ampia confessione ai carabinieri del comando provinciale e successivamente anche al magistrato che l’ha prima interrogata e poi disposto l’arresto per omicidio volontario.

In un primo momento si pensava che fosse stata una morte per soffocamento dovuta a motivi naturali. I carabinieri invece, insospettiti dall’atteggiamento della madre della piccola, hanno avviato accertamenti ricostruendo la personalità della donna, molto fragile psicologicamente e vissuta in un ambiente familiare non sereno.

Dopo averla interrogata la donna è crollata e, dopo prime confuse risposte, ha confessato tutto: "Ero straziata dai pianti continui della bambina". In preda a un raptus ha quindi prima cercato di farla smettere tappandole naso e bocca con le mani, quindi ponendole un cuscino sul viso soffocandola. Poi, in una continua escalation di rabbia, l’ha anche strangolata e picchiata, colpendola ripetutamente all’addome. Quando si è ripresa e si è accorta di cosa aveva commesso, ha detto ai carabinieri, ha chiamato il 118 cercando soccorsi per la sua bambina, che però era già morta.

Claudia Barbera, che ha anche un altro figlio di 13 mesi avuto con un altro uomo, è adesso piantonata nel reparto di psichiatria dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania accusata di omicidio volontario.