Catanzaro. Uccise la figlia: assolta perché incapace di intendere e volere
06 Luglio 2010
di redazione
E’ stata assolta Marina Loprete, la 21enne di Catanzaro arrestata nel dicembre 2008 con l’accusa di aver ucciso la figlia Annarita, di appena due settimane, gettandola violentemente a terra, e di aver tentato di ammazzare anche il convivente.
Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro ha dichiarato non imputabile la donna perché completamente incapace di intendere e volere al momento del fatto così, al termine del giudizio abbreviato l’ha assolta disponendo la misura di sicurezza del ricovero in una struttura sanitaria diversa da un ospedale psichiatrico giudiziario per almeno 3 anni. Questo perché non è stata esclusa la pericolosità sociale della giovane.
I fatti per cui la Loprete è finita in aula sono avvenuti all’alba del primo dicembre 2008, nel quartiere Gagliano di Catanzaro. Secondo l’accusa, avrebbe ucciso la sua bambina al culmine di una violenta lite con il compagno, ferito al petto con una coltellata e con un morso che gli ha staccato il lobo dell’orecchio sinistro.