Cultura

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19 Giugno 2007 di
Francesco Natale

Sulla famiglia peggio di Zapatero fa solo l’Ue

Qualcuno ha qualificato come aberrante la politica sociale di Zapatero, eppure il trend europeo sembra muoversi verso quel traguardo. Le parole “madre” e “padre” saranno spazzate via anche dalla costituenda costituzione europea, per essere sostituite da “progenitore A” e “progenitore B” e demolire in questo modo il fondamento per antonomasia della civiltà naturale, la sola che ha dimostrato alla prova dei fatti di reggere, e bene, il peso dei millenni.
famiglia laicismo unione europea
La riscossa del pensiero cristiano
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17 Giugno 2007 di
Leonardo Tirabassi

La riscossa del pensiero cristiano

Altro che “appunti”. La lettura del libro del Patriarca di Venezia Angelo Scola dimostra ancora una volta che dopo decenni di minorità culturale, il cristianesimo, non solo
quello cattolico, ha la capacità di rialzare la testa e lo fa in modo
autorevole sia sul piano teorico che politico, mettendo a disposizione della
pubblica opinione riflessioni imponenti e, giustamente, ambiziose.
chiesa cristianesimo laicismo
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17 Giugno 2007 di
Flavio Felice

Il Concilio Vaticano II e la lezione di Karol Wojtyla

Dopo la recente scomparsa di Giuseppe Alberigo, uno dei maggiori storici della Chiesa, si ravviva il dibattito sul significato storico e pastorale del Concilio Vaticano II, di cui Alberigo fu il massimo studioso. Si riscopre che allora un giovane Carol Wojtyla avviò una riflessione, inspiegabilmente tenuta per troppo tempo nel sottoscala del pensiero, che oggi verrà ripubblicata con il contributo di teologi, storici, filosofi sociali, economisti, costituzionalisti ed esperti di scienze sociali.
chiesa concilio vaticano ii wojtyla
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17 Giugno 2007 di
Davide G. Bianchi

George L. Mosse, vittima e giudice del nazismo

Emilio Gentile è l’autore de Il fascino
del persecutore. George L. Mosse e la catastrofe dell’uomo moderno,
biografia intellettuale dello studioso tedesco. Ebreo costretto
alla fuga dalla Germania di Hitler, George L. Mosse ha dedicato la sua vita allo studio
del nazismo e non si stancava di sottolineare come fosse
necessario non solo condannare, ma anche capire quanto era accaduto. Come spiega
chiaramente Emilio Gentile “Mosse è stato una vittima del nazismo che ha voluto
conoscere da storico il suo persecutore”.
croce hitler nazismo
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17 Giugno 2007 di
Gaia Pandolfi

La libertà di stampa nella Russia di Putin. Il caso Politkovskaja

A volte la gente paga con la propria vita per dire a voce
alta ciò che pensa. Questo è il caso di Anna Politkovskaja, la giornalista russa che il
7 ottobre 2006 a Mosca è stata ritrovata uccisa
da quattro colpi di arma da fuoco. La Politkovskaja era nota per aver
raccontato senza mezzi termini i lati più controversi della Russia postsovietica nel suo Proibito parlare. Cecenia,
Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin. 
diritti umani putin russia
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14 Giugno 2007 di
Flavio Felice

Ecco cosa pensano i neocon del capitalismo

Esiste, soprattutto in Europa, un sentimento anticapitalistico diffuso che caratterizza tanto la cultura progressista quanto quella conservatrice. Ma alcuni autori statunitensi, esponenti di spicco del filone neoconservatore – da Irving Kristol a George Gilder  a Michael Novak – rispondono alle critiche sollevate nei confronti del capitalismo con argomenti che non sono convenzionalmente né di destra né di sinistra.
capitalismo neoconservatori
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14 Giugno 2007 di
Stefano Magni

Che Guevara: il mito senza maschera

Perché la memoria ha rimosso la violenza? Perché ha trasformato il Che da “macchina assassina” in volto della speranza per un continente e per un’intera classe sociale in cerca di emancipazione? Vargas Llosa nel sul libro sul mito di Che Guevara trova una risposta: il potere inganna e si fa amare. E Che Guevara fu soprattutto un uomo di potere. Lo scrittore peruviano leva la maschera all’informazione scorretta sull’America Latina e ci mostra il vero volto del sub-continente. Ma le leggende hanno la scorza dura.
che guevara
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10 Giugno 2007 di
Michela Nacci

La cultura dello spettacolo nasce in vetrina

Da quando nel Settecento è apparsa la vetrina, si è verificata una rottura nella cultura occidentale: la vetrina mette l’individuo di
fronte alle merci e lo mette di fronte a esse da solo. Le merci non appaiono
più né mediate dal venditore né sono poste di fronte a lui alla rinfusa, ma
vengono  allestite in una scenografia. Da
quel momento l’individuo è posto nella condizione di dover interpretare senza
l’aiuto di altre mediazioni il linguaggio delle merci.

Per una Primavera Demografica