Cei: “Difendere l’ambiente secondo i valori cristiani”
19 Settembre 2007
di redazione
La “svolta ambientalista” di Papa Ratzinger e della Chiesa
Cattolica non deve essere utilizzata come un sostegno a posizioni che non sono coerenti
con i valori morali cristiani. Ad affermarlo
sono i vescovi italiani nel messaggio annuale per la Giornata del Ringraziamento
che si celebrerà l’11 novembre.
La Cei dichiara infatti che per difendere l’ambiente si deve
innanzitutto “salvaguardare l’integrità della persona umana, nel suo legame con
Dio e con il creato”. Ciò “significa rifiutare ogni concetto disumano di
sviluppo e accostare il territorio nella complessità dei fattori che lo
determinano”.
“Risulta chiaro – si legge nel messaggio dell’Episcopato
Italiano – che la risoluzione della crisi ecologica, il dare nuovo impulso allo
sviluppo dei popoli e quindi futuro al pianeta, sono affidati, prima che a
leggi e ad accordi internazionali, per quanto saggi e lungimiranti, a una
trasformazione delle coscienze illuminate da precisi principi morali, premessa
per l’elaborazione di regole, leggi e accordi”. E ancora si scrive: “Se davvero
la crisi ecologica è legata a una mentalità errata, a stili di vita sbagliati,
dobbiamo sviluppare una nuova mentalità, un modo nuovo di relazionarci con
l’ambiente”
I vescovi sostengono quindi che “la cura per l’ambiente
naturale e l’impegno per un autentico sviluppo umano sono dunque strettamente
legati. L’opera di custodia e perfezionamento del creato tende a prefigurare quella
pienezza di vita cui l’uomo è chiamato da Dio: un’umanità nuova che ha come
legge l’amore e come modello Cristo, primogenito di tutta la creazione”. Perciò
la Cei richiama il “nesso inscindibile”
tra ecologia ambientale ed “ecologia umana”.
“Benedetto XVI – concludono i vescovi – nel Messaggio per la
Giornata mondiale della pace 2007, mette in luce come una visione riduttiva
dell’uomo finisca per produrre conseguenze negative anche per la stessa difesa
del mondo naturale”.