Cicchitto: “Riforme non possono essere monopolio di una sola parte”
07 Aprile 2010
di redazione
"Sul piano del merito non credo che una cosa così seria e delicata come le riforme costituzionali possa essere monopolio di una sola parte, anche dentro la maggioranza. Nemmeno del Pdl, che è tre volte più grande" della Lega. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto risponde così al ministro dell’Interno Maroni, che ieri ha chiesto l’affidamento delle riforme al Carroccio.
"Nessuno può blindare qualcosa, anche perchè c’è un duplice confronto da fare: dentro la maggioranza e con l’opposizione. L’unico che può rivendicare una regia è il capo del governo", dichiara il parlamentare in un’intervista al Corriere della Sera, in cui auspica un "confronto sereno" tra il Pdl e la Lega. Cicchitto si dice scettico sul semipresidenzialismo alla francese.
"Berlusconi ha detto che le scelte finali devono anche riguardare una consultazione popolare. E possono essere l’elezione diretta del presidente della Repubblica; o il semipresidenzialismo, su cui ho molti dubbi e anche in Francia hanno molti dubbi". Terza strada è "l’ipotesi Westminster, ovvero la razionalizzazione della situazione attuale: un premier eletto direttamente con l’indicazione sulla scheda, con il potere di nomina e revoca dei ministri e quello di andare ad elezioni nel caso in cui la maggioranza parlamentare espressa dal corpo elettorale venga meno".
Per Cicchitto si procederà con "un confronto a due fasi: prima in Parlamento e poi, quando le cose arriveranno a un livello di maggiore maturazione, è ipotizzabile che scendano in campo i leader". Quanto alle opposizioni, "la speranza è di arrivare a un intesa con i settori più estesi e ragionevoli, ma non può valere un diritto di veto".