Cile. Quasi 100 scosse in 24 ore, lo tsunami arriva in Giappone e alle Hawaii

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Cile. Quasi 100 scosse in 24 ore, lo tsunami arriva in Giappone e alle Hawaii

28 Febbraio 2010

Si scava fra le macerie in tutto il Cile a circa 20 ore dal terremoto di 8,8 gradi Richter, che è stato seguito da uno sciame di scosse di assestamento – 99 in 24 ore – che hanno toccato anche la magnitudo di 6,9 e da una serie di gigantesche onde anomale che hanno spazzato la costa del paese sudamericano.

La presidente Michelle Bachelet nell’ultimo bilancio ha parlato di 214 morti accertati, di 15 dispersi e di almeno 2 milioni di persone sinistrate ma il bilancio ufficiale delle vittime, secondo il capo della protezione civile cilena Carmen Fernandez supera già i 300. Per il ministro dell’interno Edmundo Perez Yoma si tratta di una catastrofe "di proporzioni immani". Il previsto tsunami, che ha risparmiato le Hawaii dov’era particolarmente temuto ed è atteso con allarme in Giappone, ha colpito la costa centrale cilena, abbattendosi con violenza sul porto di Talcahuano, trascinando barche, pescherecci e container sulla terraferma. In precedenza aveva investito l’arcipelago cileno di Juan Fernandez, provocando almeno 5 morti e diversi dispersi sull’isola di Robinson Crusoe. Anche la lontana Isola di Pasqua, famosa per le millenarie statue di pietra di origine misteriosa, è stata posta in stato di allerta e gli abitanti sono stati fatti allontanare dalla costa. Sulla terraferma il centro più colpito è Concepciòn, città costiera di 200.000 abitanti posta circa 500 chilometri a sud di Santiago. Qui sono crollati diversi palazzi e alcuni incendi devastanti. Molto pesante la situazione anche nella provincia di Maule, nella zona dell’epicentro, dove i morti sono almeno un’ottantina e dove il ministero della sanità Julio Montt ha descritto la situazione evocando "scenari danteschi".

La presidente Bachelet ha detto che "dei feriti per ora non teniamo il conto" perché è ancora difficile da calcolare. Un paio di persone sono inoltre morte durante scosse di assestamento nel nord dell’Argentina. Lo tsunami ha viaggiato attraverso tutto il Pacifico. Mattinata di grande paura alle Hawaii, dove l’allarme è scattato all’alba e dove il governatore ha dichiarato lo stato emergenza. La gente nelle zone a rischio si è messa in salvo dopo aver fatto scorte di beni di prima necessità e perfino la flotta ha evacuato la baia di Pearl Harbour. Ma alla fine, contro le previsioni degli esperti, le onde anomale si sono rivelate ben poca cosa e l’allarme è stato revocato dopo un paio d’ore, verso l’una di notte italiana.

Nel sud del Pacifico, invece, lo tsunami ha investito la Polinesia francese con onde alte circa due metri alle isole Marchesi, causando lievi danni. Lo tsunami provocato dal sisma cileno ha già raggiunto le isole principali del Giappone, a partire come atteso da Hokkaido, dove a Nemuro si è registrata un’onda di 30 centimetri e nel porto di Kuji, prefettura di Iwate a circa 500 chilometri a nord di Tokyo, un massimo di 1,2 metri. La Japan metereological agency (Jma) aveva ipotizzato per Hokkaido uno tsunami fino a 3 metri d’altezza, così come per l’arcipelago di Ogasawara, un parco naturale nel pieno del Pacifico con 2.400 residenti, dove però l’onda è stata di soli 10 centimetri.

Lo tsunami, nella sua veste più dirompente, è atteso sulla costa del Pacifico della prefettura di Aomori, e sulla costa delle prefetture di Iwate e Miyagi (tutte a nord di Tokyo), in base alle previsioni della Jma che ha ufficialmente lanciato l’allarme tsunami di "3 metri o addirittura oltre", per la prima volta dal 1993 e per la quarta dal 1952. Il premier nipponico Yukio Hatoyama, ha invitato "a tenere alta la vigilanza. La disattenzione potrebbe essere il peggior nemico. In passato, anche se le onde non sono state così grandi vi sono stati danni", ha affermato. Intanto, 11mila persone sono state evacuate nella costa Nord dell’isola di Honshu, la stessa di Tokyo. Si tratta di 6.400 case nella storica città di Kamaishi (Iwate), 500 della città di Hashikami (Aomori) e 4.279 abitazioni lungo la costa vicino Sendai (Miyagi). La guardia costiera ha inoltre disposto l’evacuazione di tutte le imbarcazioni vicino lungo la costa di Iwate. Al momento non sono segnalati danni a persone o cose, mentre nel porto di Nemuro, in Hokkaido, il livello del mare ha ampiamente superato la banchina e – secondo quanto riferito dalla tv Nhk – continua a salire. L’allarme interessa anche l’estremo oriente della Russia, dove le onde provocate dallo tsunami hanno raggiunto gli 80 centimetri nella penisola del Kamchatka, nell’estremo oriente della Russia.

Intanto, l’Unità di crisi della Farnesina prosegue le verifiche sull’eventuale presenza di italiani nelle zone terremotate del Cile e i riscontri sulle segnalazioni pervenute alla sala operativa. Al momento, confermano fonti del Ministero degli Esteri, non risultano connazionali tra le vittime del sisma. Ieri il capo dell’Unità di crisi, Fabrizio Romano, ha lanciato un appello a chi avesse notizie di parenti o amici nel Paese sudamericano a segnalarlo alla sala operativa. Gli aiuti italiani verso il Cile colpito dal terremoto partiranno non appena "vi sarà un coordinamento europeo che, ancora una volta, sarà fondamentale per non creare confusione", ha ribadito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in un’intervista al Gr Rai.