Cina. Agenzia di rating Dagong promuove Pechino e boccia gli Usa
12 Luglio 2010
di redazione
Un rating alla Cina più alto degli Stati Uniti e uguale a quello della Germania. L’agenzia Dagong, la risposta "cinese" al monopolio occidentale delle Moody’s, S&P e Fitch e che fino a ora si limitava al mondo delle imprese, si lancia anche nel giudizio sugli stati sovrani, premiando di più quegli Stati con maggiore capacità di ripagare il debito.
La Dagong nel suo rapporto spiega di aver raccolto così l’invito lanciato dal presidente della Cina Hu Jintao (lo Stato Cinese è fra i soci fondatori) al recente G20 di Toronto per un "equo, ragionevole e uniforme metodo per il rating sui crediti sovrani".
Pechino riceve così un AA+, appena un gradino sopra la tripla A e ben al di sopra del rating delle tre grandi (A1, A+, Aa-) Anche in Occidente peraltro l’operato delle agenzie prima e nel corso della crisi è stato duramente criticato e oggetto di riforma sia in Europa che Stati Uniti. L’ultima "goccia" è stata le decisione di declassare il rating della Spagna a mercati aperti nel pieno della bufera innescata dai timori sulla Grecia provocando le proteste di governi e forze sociali.
L’agenzia cinese spiega così che "intrinsicamente la ragione della crisi finanziaria globale e del debito in Europa risiede nel fatto che l’attuale sistema internazionale di rating non riflette correttamente la capacità del debitore di ripagare il debito e fornisce così informazioni errate al mondo".
Al top della classifica della Dagong, premiate con la tripla A, ci sono Norvegia, Australia, Danimarca, Lussemburgo, Svizzera, Singapore e Nuova Zelanda. Subito dopo possono fregiarsi della AA+ la Cina, il Canada, l’Olanda e la Germania. Gli Stati Uniti vengono dopo con AA mentre i Paesi con bassa crescita e alto debito quali Francia, regno Unito e Giappone vengono dopo. L’Italia si ferma a A- insieme alla Russia, la Spagna e il Portogallo. Vengono invece premiati con voti più alti di quelli assegnati dalle tre big i paesi delle economie emergenti con stabilità politica e buone performance economiche.